[didascalia fornitore=”ansa”]Una veduta dell’Ospedale Pediatrico Giannina Gaslini di Genova[/didascalia]
Eni e l’Istituto pediatrico Giannina Gaslini hanno firmato un accordo di collaborazione per la realizzazione di progetti clinici di sviluppo e iniziative in ambito pediatrico di supporto clinico assistenziale alle popolazioni locali, nonché di corretta formazione del personale che sarà poi impegnato quotidianamente presso le strutture all’estero, ossia nei Paesi in cui Eni opera. La prima iniziativa in corso di realizzazione riguarda l’Iraq, dove la multinazionale sta lavorando per migliorare la qualità dei servizi di ematologia/oncologia e di chirurgia del Basra Children’s Hospital. Nel biennio 2018-19, medici, infermieri e tecnici iracheni saranno coinvolti in programmi personalizzati di training on the job, mentre il personale specializzato italiano andrà presso l’ospedale di Bassora per attività di assistenza tecnica clinica e di formazione.
L’accordo rappresenta un’ulteriore importante testimonianza dell’approccio di Eni nei confronti dei Paesi in cui opera, volto a promuovere e realizzare progetti per favorire lo sviluppo delle comunità locali, stabilendo un rapporto di lungo termine, responsabile e sostenibile.
Oltre alla costruzione di un nuovo reparto, alla fornitura di equipaggiamenti ed arredi e alla riabilitazione di impianti e sistemi esistenti, il progetto si compone anche si una complessa e importante opera di assistenza tecnica e formativa in collaborazione con l’Istituto Gaslini, tra i più importanti istituti pediatrici a livello europeo
In particolare, l’accordo prevede iniziative quali:
L’impresa ha inoltre donato all’ospedale un software per l’elaborazione di immagini in ambito neuro radiologico fondamentale per la diagnosi dei tumori cerebrali e la diagnosi tempestiva in caso di eventi neurologici acuti come ictus, ischemie cerebrali e epilessia.
“Per noi – ha spiegato Filippo Uberti, vice presidente settore Salute Eni intervenuto a margine della presentazione dell’accordo – il tema della salute è centrale sia per le persone che ci lavorano e i loro famigliari ma anche per le comunità che ci ospitano nei 71 paesi dove operiamo. L’impegno con il Gaslini è strategico e ha una proiezione operativa immediata in Iraq, a Bassora, dove abbiamo un progetto che durerà due anni e per il quale abbiamo impegnato un budget che arriva a 2 milioni di euro”.
“L’ospedale di Bassora, nel sud dell’Iraq – ha aggiunto Paolo Petralia, direttore generale dell’Istituto Gaslini di Genova – è in una costruzione che risale ai tempi della guerra del Golfo ed ha all’interno reparti pediatrici di emato-oncologia. L’obiettivo del progetto, concordato con il governatorato della Regione, rappresenta la volontà di migliorare l’infrastruttura, dagli ambienti alla tecnologia, alla logistica e, sopratutto, i processi organizzativi. Attraverso una contaminazione tra professionisti, i nostri che vanno giù e i loro che vengono al Gaslini, costruire percorsi e protocolli migliorativi per aumentare il livello di sicurezza per i pazienti e ridurre al minimo, ad esempio, le infezioni ospedaliere o gli altri rischi connessi a uno sviluppo non del tutto eccellente dell’ambiente e delle metodiche operative”.
In collaborazione con AdnKronos