Quest’oggi alla Casa Bianca si è tenuta la cerimonia della firma degli accordi di pace tra Israele ed Emirati Arabi Uniti e Bahrein.
Donald Trump, dopo aver anticipato l’accordo via Twitter, ha sigillato la firma degli ‘accordi di Abramo’ per la normalizzazione dei rapporti tra Israele da un lato ed Emirati Arabi e Bahrein dall’altro.
Il presidente Usa, che ha avuto incontri bilaterali nello studio Ovale con tutti e tre prima della cerimonia, ha definito tale accordo “Una svolta storica per la pace nella regione”.
I dettagli dell’accordo saranno svelati con maggior precisione nel corso della cerimonia di firma alla Casa Bianca, alla quale hanno preso parte il primo ministro israeliano Netanyahu e i ministri degli esteri dei due Paesi arabi, rispettivamente Abdullatif al-Zayani e Abdullah bin Zayed.
Stando a quanto riporta il quotidiano ebraico Haaretz, l’accordo tra Israele e gli Emirati è un vero e proprio ‘Trattato di pace‘ mentre quello con il Bahrein viene definito come ‘Dichiarazione di pace’. Israele, infatti, in virtù dell’accordo con gli Emirati, sospenderà l’annessione dei territori in Cisgiordania.
Tale alleanza permette dunque di normalizzare la tensione geopolitica in medioriente, oltre ad arricchire e agevolare gli scambi commerciali tra i paesi per “miliardi di dollari per ciascuna parte”, secondo quanto riporta al Financial Times Ofir Akunis, ministro israeliano per la cooperazione regionale.
Il Lavoro strategico di Trump
A Washington quindi si è trovato un doppio accordo di pace ed era esattamente il risultato su cui Trump puntava. In una intervista a Fox News alla vigilia della cerimonia aveva dichiarato: “Avremo la pace in Medio Oriente senza queste stupidaggini, questo sparare a tutti, uccidere tutti, questo spargere sangue sulla sabbia“. Poi aveva azzardato, aggiungendo: “Alla fine anche i palestinesi “arriveranno a un punto in cui vorranno unirsi all’accordo di pace“.
Inoltre, questa alleanza agevolerà la battaglia del presidente statunitense nei confronti del suo nemico storico di sempre: l’Iran.