L’accordo Ue sulla riduzione del consumo di Gas è la risposta dell’Unione Europea agli ulteriori tagli annunciati dalla Gazprom. Riduzione del consumo fino al 15% dunque.
La società Gazprom, che il Governo russo controlla, si occupa della estrazione e relativa vendita del gas. Poche ore fa il suo annuncio riguardo ad ulteriori drastici tagli alle forniture di gas proveniente dalla Russia in Europa attraverso il gasdotto Nord Stream.
La crisi conseguenza inevitabile del conflitto russo-ucraino ha, quindi, non poche conseguenze in Europa. L’unione per scongiurare la guerra e per riportare le parti interessate intorno ad un tavolo ha varato dei pacchetti di sanzione nei confronti della Russia.
Di conseguenza sono state tagliate drasticamente le forniture di gas dalla Siberia alla Germania attraverso il gasdotto dove poi vengono smistate in tutti gli altri Stati membri.
Il piano era già stato presentato qualche giorno fa accolto, però, con non poche perplessità da parte di alcuni Stati membri dell’Unione. A seguito proprio della notizia da parte di Gazprom dell’ulteriore taglio di forniture, apparentemente senza una motivazione tecnica valida, l’accordo Ue è parso inevitabile.
La sola Ungheria ha votato contro questa risposta emergenziale alla crisi messa al vaglio del Consiglio Europeo.
Si tratta di una riduzione del consumo di gas del 15% che avverrà in maniera coordinata ed ordinata in tutti gli Stati membri. Una proroga o deroga si potrà avere in alcuni casi arrivando solo ad un taglio del 7%.
Altri interventi celeri si dovranno avere per quanto riguarda la diversificazione delle fonti di approvvigionamento. Il timore è quello di uno stop definitivo della Russia per quanto riguarda le forniture verso il nostro continente. Accelerare lo sviluppo delle fonti rinnovabili e porre in essere una maggiore efficienza energetica sono gli altri obiettivi sulla quale l’Unione Europea si sta muovendo.
Qui da noi il taglio dovrebbe essere solamente del 7%. I nostri impianti di stoccaggio, infatti, come dichiarato dal Ministro per la Transizione Ecologica, sono pieni al 70% e da qui alla fine dell’Estate dovremmo poter raggiungere una capacità idonea non solo a farci trascorrere un inverno sereno ma, addirittura, a poter venire incontro a qualche altro Stato che abbia avuto difficoltà con gli approvvigionamenti.
A seguito, poi, delle varie azioni che il Governo italiano ha quasi messo da subito in atto con altre Nazioni fornitrici di Gas. L’accordo ultimo con l’Algeria è proprio uno di questi, dove qualche giorno prima della crisi fu lo stesso Draghi a recarsi in Africa e stipulare il patto. Secondo il Ministero non dovrebbero esserci più problemi per l’anno 2024.
Vola, però, il prezzo del gas arrivato oramai 193 euro al megawattora cosa questa che comporterà, inevitabili conseguenza anche sulla nostra economia.
In tutto ciò il tetto al prezzo del Gas misura che il nostro governo ha più volte sollecitato, viene menzionato nell’accordo ma solo coma una possibile ipotesi da prendere in considerazione.
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