Abbonamenti in vista per la zona Ue da parte di Meta. Instagram e Facebook potrebbero inserire account a pagamento senza le pubblicità.
Fino a 13 euro per accedere a versioni dei social senza pubblicità. Lo riporta il Wall Street Journal, spiegando che si tratterebbe della proposta dell’azienda alle autorità di regolamentazione europee. La volontà di Meta di introdurre un piano a pagamento per eliminare le ad dall’app per gli abbonati.
Facebook e Instagram a pagamento: le mosse di Meta
Dopo gli account Twitter a pagamento, quelli introdotti da Elon Musk nel 2022, che hanno permesso agli utenti di acquistare il verificato, anche Instagram e Facebook metterebbero sul piatto un nuovo tipo di servizio. Pare che Mark Zuckerberg stia studiando un piano per portare nella zona Ue un abbonamento a pagamento.
Su Facebook Meta introdurrebbe un pagamento di 13 euro mensili per gli utenti europei per avere una versione dell’app senza pubblicità. Una sorta di Spotify Premium dunque, o di YouTube Music. Niente a che vedere con migliorie del servizio o nuove possibilità di interazione. Il rischio oltre al prezzo che sarebbe già molto alto, lamentato dagli utenti, sarebbe quello però di un inasprimento delle ad – già invasive sui social – a scapito di chi vorrà mantenere la versione free, il quale a suon di pubblicità verrebbe poi (come accade sul famoso social rosso) spinto su un precipizio e quasi obbligato a passare alla versione premium.
Una dinamica insomma con la quale gli utenti hanno ormai fatto l’abitudine. Del resto anche per X le polemiche non erano mancate. A riportare della notizia è stato il Wall Street Journal, che ha spiegato come la proposta sia arrivata alle autorità di regolamentazione Ue. L’addebito ammonterebbe a 10 euro al mese su Facebook o Instagram da Pc, mentre 6 euro dovrebbero essere aggiunto per ogni account collegato. La tariffa mensile per gli smartphone come detto sarebbe di 13 euro, e questo solamente per evitare le pubblicità.
La multa da 390 milioni per Meta
L’anno per il gruppo Meta era iniziato con una multa da 390 milioni di euro. Era stato il commissario irlandese per la privacy ad aver rilevato delle violazioni tra gli obblighi di trasparenza, poi è arrivato l’adattamento su base giuridica. Quello che era stato contestato appunto, era stato il trattamento dei dati personali degli utenti per fini pubblicitari.
Sempre al Wall Street Journal una portavoce Meta ha riferito che al momento la società crederebbe nei servizi gratuiti supportati dagli annunci, ma che ci sono in corso farsi di esplorazioni per “garantire il rispetto dei requisiti normativi in evoluzione“. Tradotto in una possibile chiave di lettura: se non possiamo agire alle nostre condizioni, inseriamo l’account a pagamento “per tutelare” i consumatori.
Indiscrezioni del quotidiano newyorkese intanto fanno trapelare le contrattazioni con Meta e le autorità di regolamentazione europee. Il gruppo a controllo dei social network vorrebbe implementare il servizio senza pubblicità chiamandolo abbonamento SNA già nei prossimi mesi. Anche il New York Times aveva fatto circolare negli scorsi giorni indiscrezioni sul possibile inserimento di un account a pagamento da parte di Meta, ma senza parlare di cifre in quel caso.
Il già citato Elon Musk (che nella giornata di oggi ha voluto ironizzare sui sostegni all’Ucraina condividendo sul suo profilo “X” un meme raffigurante Zelensky) nelle scorse settimane avrebbe inoltre prospettato di introdurre un altro abbonamento per il suo social, ma sempre allo scopo di limitare la proliferazione dei bot.