L’allarme acqua alta a Venezia sta mettendo, da ieri notte, in agitazione l’intera popolazione creando disagi e difficoltà nella zona. La marea si è progressivamente abbassata, anche se come previsto dal Centro Previsioni della città mercoledì mattina alle 10.30 circa c’è stato un nuovo picco di marea di 160 centimetri. Il comune della Serenissima ha disposto la cessazione di tutte le attività scolastiche nella zona del centro storico, delle isole della laguna, del lido e di Pellestrina e ha annunciato la volontà di predisporre lo stato di crisi. Un uomo è morto sull’isola di Pellestrina in casa sua, a causa di un corto circuito, e si parla anche di un secondo morto in circostanze da chiarire.
Questa mattina la città lagunare si è svegliata ancora con il suono delle sirene d’allarme per un nuovo picco. La massima di marea in mattinata ha toccato i 144 centimetri: l’acqua alta ha frenato la sua crescita complice un’onda di ‘sessa’, ovvero un fenomeno di oscillazione del mare stesso. Quando si raggiungono i +140 cm, viene allagato il 59% della città. Martedì sera si è parlato di oltre l’80% della città coinvolta dalla marea. Il sindaco Luigi Brugnaro chiede lo stato di crisi alla Regione Veneto, ai fini della successiva dichiarazione dello stato di emergenza da parte della presidenza del Consiglio dei ministri.
Fino ad ora sono due le vittime causate dall’acqua alta, registrate nell’isola di Pellestrina, l’isola tra il mare e la laguna che ha subito ingenti danni. La prima vittima è un anziano di 78 anni, Giannino Scarpa, rimasto fulminato in casa nel tentativo di far ripartire le elettropompe nella sua casa allagata. La seconda vittima, invece, è un anziano morto per cause naturali, probabilmente a causa di un malore.
“Le stime dei danni sono molto ingenti. Parliamo di centinaia di milioni di euro. Qui non si tratta di quantificare i danni soltanto, ma del futuro stesso della città. Perché lo spopolamento di Venezia nasce anche da questo”, queste le parole del primo cittadino, Luigi Brugnaro, nella conferenza stampa. Oltre i disagi, la cosa che più preoccupa sono i grandi danni che il patrimonio artistico di Venezia sta subendo a causa dell’acqua alta. Infatti, la basilica di San Marco, patrimonio dell’UNESCO, ha subito un allagamento nelle cripte, dove sono sepolti i patriarchi. La situazione è drammatica, queste le parole del procuratore della Basilica di San Marco, Pierpaolo Campostrini: “Siamo stati a un soffio dall’Apocalisse, a un pelo dal disastro” e ancora : “l’acqua è entrata nella basilica, ha allagato il pavimento e rompendo le finestre è entrata nella cripta, allagandola. La cosa è pericolosa perché l’acqua avrebbe potuto dare problemi statici alle colonne, che reggono la basilica”.
Insomma, la situazione è allarmante e pericolosa, sia per l’incolumità degli abitanti della laguna, sia per quanto riguarda la conservazione del patrimonio storico ed artistico della Serenissima. Nonostante l’enorme sforzo dei vigili del fuoco nel domare gli incendi causati da cortocircuiti, incluso quello al Museo di Arte Moderna e Orientale di Ca’ Pesaro che non ha provocato danni alle opere, ci si aspetta un solido intervento da parte degli enti governativi per controllare la situazione.
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