Oggi l’ultimo saluto a Carlo Mazzone ad Ascoli Piceno, dove è morto il 19 agosto scorso. La chiesa di San Francesco si è riempita di personalità del mondo dello sport.
Tante anche le persone comuni che hanno voluto omaggiare l’ultimo allenatore di Roberto Baggio e colui che ha lanciato Francesco Totti. Era nato a Roma ma da tempo viveva ad Ascoli e oggi tutta la città si è riunita per salutarlo. Anche chi non è riuscito ad essere presente nell’affollata chiesa ha potuto comunque seguire le esequie all’esterno, dove è stato allestito un mai schermo a piazza del Popolo. L’atmosfera era davvero commovente fra cori, bandiere e striscioni e l’evento è così sentito che il sindaco ha decretato un giorno di lutto cittadino.
Oggi Ascoli Piceno ha salutato per l’ultima volta l’ex allenatore Carlo Mazzone, personalità molto forte del calcio italiano, ricordato per la famosa corsa sotto la curva dell’Atalanta durante una partita in cui il suo Brescia aveva raggiunto un pareggio di 3 a 3.
I funerali si sono tenuti oggi nella chiesa di San Francesco ad Assisi, città dove è morto il 19 agosto scorso. Uno degli allenatori più importanti dello scorso secolo, ha riunito oggi una folla di persone in piazza del Popolo, che con cori, striscioni e bandiere si sono posizionati all’esterno della chiesa dove il vescovo Gianpiero Palmieri e il monsignor Piero Coccia hanno celebrato i funerali alla presenza di cittadini e personalità del mondo dello sport.
Tanti applausi hanno accompagnato la bara di Carlo Mazzone, conosciuto affettuosamente nell’ambiente calcistico come Carletto. L’indimenticabile allenatore che ha guidato tante squadre nel campionato di Serie A ci ha lasciato a 86 anni dopo una vita molto intensa in cui il suo nome è collegato inevitabilmente a quello di diversi calciatori.
Il feretro è stato accompagnato dai familiari e ad accoglierlo in chiesa c’erano autorità come il sindaco Marco Fioravanti, che ha deciso di proclamare una giornata di lutto cittadino. C’era anche il presidente di Regione Francesco Acquaroli ma soprattutto c’era un’immensa folla di ultras dell’Ascoli.
Ascoli era diventata da tempo la casa dove viveva con la moglie Maria Pia e qui era cittadino onorario.
Sopra la bara campeggiava un grande mazzo di rose rosse e poi, in religioso silenzio dopo che questa è stata posizionata, tutti hanno ascoltato le parole del vescovo che ha parlato di uomo onesto, libero e laborioso. “Mazzone è stato un dono per tutti noi e nella sua carriera è stato un faro per molti calciatori“.
La componente calcistica ha sempre fatto parte della sua vita e anche in questo ultimo giorno straziante in cui la sua Ascoli gli ha detto addio, sopra la bara sono state posizionate maglie e sciarpe dei club dove lui con il suo operato ha fatto la differenza, lavorando al fianco di signori del calcio che sarebbero divenuti poi leggende, come Roberto Baggio nel periodo del Brescia e Francesco Totti in quello della Roma (non immaginava che quel ragazzo promettente sarebbe diventato capitano della “Magica”).
Alle esequie era presente una delegazione del Cagliari, rappresentato dall’ex calciatore di Mazzone, Roberto Muzzi, che allena la Primavera. E poi, diversi allenatori come Serse Cosmi, Enrico Nicolini e Walter Novellino. Fra i primi a giungere in chiesa anche Alessandro Calori e una delegazione in rappresentanza della squadra giovanile dell’As Roma.
Alla cerimonia erano presenti anche il presidente del Brescia, Massimo Cellino, ex portieri del calibro di Gianluca Pagliuca e Giovanni Galli, tutta la squadra dell’Ascoli e l’allenatore Fabrizio Castori.
È stata molto lunga la carriera di Carletto Mazzone, indimenticabile personaggio del calcio. Come accennavamo prima, gli appassionati lo ricordano per la corsa sotto la curva dei tifosi dell’Atalanta che durante il combattutissimo match della squadra con il Brescia, lo avevano insultato pesantemente e lui di rimando li insultò.
Ma la carriera del romano iniziò fra le giovanili della Roma, con cui esordì anche da professionista nel 1959. Poi iniziò la carriera da allenatore con l’Ascoli, un sodalizio che lo rappresenterà per sempre, tanto che una tribuna dello stadio cittadino è intitolata a lui.
In tanti hanno voluto ricordare questo grandissimo personaggio, come Buffon e Francesco Totti, che con lui ha conservato un rapporto molto speciale. Fu lui infatti a lanciare quel ragazzo dalle giovanili alla prima squadra, di certo non pensava che ne sarebbe diventato addirittura il capitano.
Poi Mazzone arrivò al Brescia e lo stesso affiatamento che aveva on il Pupone, lo ebbe con Baggio che addirittura firmò una clausola in cui mise nero su bianco che avrebbe posto fine al contratto se Carletto avesse cambiato squadra.
L’ultima avventura prima del ritiro è alla guida del Livorno.
Mazzone non ha solo il record di presenze in panchina in Serie A ma anche un posto speciale nel cuore degli ascolani e di tante tifoserie.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…