A Port-au-Prince, la capitale di Haiti la situazione è drammatica. Circa 92 gruppi di bande armate si confrontano sul territorio ogni giorno causando vittime e feriti tra i civili. Lo Stato ha completamente abbandonato la nazione e non c’è un briciolo di legalità in nessuna zona del Paese.
Tantissime donne e ragazze vengono stuprate ogni giorno, la nazione vive un profondo stato di crisi sotto ogni punto di vista da quello umanitario a quello politico, a quello sociale e di sicurezza. Il sistema sanitario nazionale è collassato.
Nella capitale di Haiti sono le bande criminali a governare, ogni giorno ci sono vittime
Secondo quanto riportato da Paìs di Madrid a Port-au-Prince è in corso una vera e propria guerra. La città è la capitale di Haiti e oltre a questo è anche la città più popolosa della nazione che al momento non è guidata da nessuno.
A Port-au-Prince invece ci sono le bande criminali che guidano la città, il problema principale però sono gli scontri tra le varie bande criminali rivali che ogni giorno sono colpevoli di almeno 18 episodi di violenza nelle strade della capitale.
Questa situazione potrebbe portare al deragliamento dello Stato che non è guidato da nessuno ed è vittima di ciò che sta succedendo nella capitale.
Secondo le informazioni diffuse sarebbero 92 i gruppi di bande criminali che si fronteggiano all’interno della capitale con una guerra selvaggia sebbene non sia stata resa ufficiale.
Sono migliaia le persone che restano uccise a causa degli attacchi violenti e tantissime le donne e le ragazze che ogni giorno vengono stuprate. Sebbene le fonti più accreditate parlano di 92 gruppi criminali c’è chi invece dichiara che sono circa 200 i gruppi di bande criminali sul territorio.
A causa degli scontri e dell’elevata violenza al momento lo Stato di Haiti non è in grado di assicurare i servizi essenziali ai suoi cittadini, proprio per questo il sistema sanitario è collassato e la sicurezza è praticamente nulla visto che le forze dell’ordine sono attualmente composta da pochissimi agenti demoralizzati dall’attuale situazione.
Ciò lascia campo libero ai criminali e nessuno all’interno del Paese è in grado di contrastarli al momento.
Nonostante la notizia e la situazione sia di dominio pubblico e riportata dai media internazionali nessuno sembra disposto a fare il primo passo per aiutare la nazione in questo momento di estrema difficoltà.
Sono dati allarmanti quelli che coinvolgono lo Stato di Haiti, i diritti fondamentali sono lesi, più della metà della popolazione vive in condizioni di insicurezza alimentare, un terzo del popolo haitiano non ha accesso ad acqua potabile, le scuole sono chiuse e solo l’1% della popolazione è stato vaccinato contro il Covid-19.
Questo è il resoconto effettuato lo scorso 10 giugno 2023 da Human Right Watch, un’organizzazione non governativa che lavora a livello internazionale e si occupa della difesa dei diritti umani ed ha la sua sede principale a New York.
Haiti perciò si trova a confrontarsi con la crisi umanitaria, una crisi pubblica e di sicurezza e anche una crisi politica.
Cosa è successo nello Stato di Haiti
Nel 2021 c’è stato l’assassinio del Presidente Jovenel Moïse che ha generato lo scompiglio generale nell’ambiente politico haitiano. A seguito della sua morte è stato incaricato Ariel Henry, primo ministro, di prendere le redini della nazione.
A gennaio del 2023 però è scaduto il mandato dei senatori e questo ha eliminato definitivamente ogni parvenza democratica nella nazione. Infatti Ariel Henry non è stato eletto democraticamente ed è sempre stato fortemente criticato dalla popolazione.
Secondo quanto riportato dal sito Orizzonti politici, think tank giovanile italiano che si occupa di analizzare la situazione politica internazionali, alla scadenza del mandato dei senatori il primo ministro ha deciso di eleggere un consiglio che è costituito da tre persone.
Queste tre persone rappresentino la società civile, i partiti politici e il settore privato con lo scopo di creare un ambiente sicuro per poter eseguire delle elezioni democratiche, eseguire le modifiche alla costituzione e poter attuare le riforme economiche.
Si è così creata una situazione molto confusa e piena di conflitti che ha portato anche all’abbandono totale della nazione che vive nell’anarchia più totale.
Alcuni testimoni che hanno viaggiato recentemente ad Haiti hanno raccontato che questa situazione così drammatica si può respirare fin dai primi momenti in aeroporto, situato a Port-au-Prince.
Hanno raccontato di un aeroporto praticamente abbandonato con corridoi bui e vuoti, un solo aereo in tutto il terminal, e un unico doganiere che si occupa dei controlli, è l’unico momento di legalità presente ad Haiti, fuori da qui lo Stato non esiste.