E’ morto all’età di 84 anni Gianni Minà, a causa di una malattia cardiaca. Addio al grande giornalista e conduttore: l’annuncio su Facebook.
Si è spento alla clinica Villa del Rosario di Roma Gianni Minà, circondato dalla famiglia e dagli amici. La causa della morte è una grave malattia cardiaca, si legge nell’annuncio della scomparsa del giornalista arrivato sui social nella serata di oggi, lunedì 27 marzo.
Famose le sue interviste a Fidel Castro, Maradona, Martin Scorse, Muhammed Ali e Troisi. Centinaia i suoi reportage alla Rai, tra diversi argomenti, le sue passioni, lo sport, il calcio, il cinema e l’America Latina. Il mondo del giornalismo e dello spettacolo è in lutto per la scomparsa del grande Gianni Minà. Giornalista, conduttore e showman, si è spento all’età di 84 anni a causa di una malattia cardiaca alla clinica romana Villa del Rosario, dove era ricoverato negli ultimi giorni a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.
Su Facebook, sul profilo ufficiale del giornalista nella serata di oggi, è arrivato l’annuncio: “Gianni Minà ci ha lasciato dopo una malattia cardiaca. Non è stato mai lasciato solo, è stato circondato dall’amore della sua famiglia e dei suoi amici più cari. Un ringraziamento speciale va al Prof. Fioranelli – si legge in conclusione nella didascalia – e allo staff della clinica Villa del Rosario che ci hanno dato la libertà di dirgli addio con serenità“.
Gianni Minà è nato a Torino nel 1938, il 17 maggio. La carriera da giornalista inizia all’età di 21 anni, a Tuttosport quotidiana torinese calcistico, di cui poi diventerà anche direttore negli anni ’90 per due anni, dal 1996 al 1998. La carriera, lunghissima, in Rai, inizia poco dopo, nel 1960 dove collabora a dei servizi sportivi sulle Olimpiadi italiane di Roma.
Pochi anni dopo l’approdo allo storico programma Sprint, sotto la direzione di Maurizio Barendson, mentre dal 1965 lavora alla stesura di documentari e inchieste anche per altri programmi. Negli anni ’70 fonda “L’altra domenica” mentre nel 1976 arriva la chiamata dal Tg2 da Andrea Barbato. Gli anni ’80 riservano per Minà il premioSain Vincent, come miglior giornalista dell’anno 1981.
La sua passione per lo sport, e la sua collaborazione con la Rai decennale, portano Minà a seguire otto mondiali di calcio, ben sette olimpiadi e decine di mondiali di pugilato, tra cui anche il periodo d’oro di Muhammed Ali con il quale riuscì a stringere una grande amicizia. Storica la sua intervista del 1987 con Fidel Castro, per un famosissimo reportage. Un’intervista di sedici ore che diventerà famosa in tutto il mondo, dalla quale verrà tratto prima un documentari e poi un libro: “Fidel Racconta il Che”.
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