Pino Maniaci in lacrime per la chiusura il 5 maggio della sua Telejato, emittente storica regionale con sede a Partinico, nota per le campagne contro Cosa Nostra.
Come mai la storica emittente chiude i battenti?
Telejato venne fondata nell’ormai lontano 1989 e rilevata dal giornalista palermitano 10 anni dopo, che la trasformò in un programma di denuncia contro le attività illecite legate ai mafiosi.
Per questa sua coraggiosa attività ricevette moltissimi riconoscimenti, ad esempio nel 2016, Reporter Senza Frontiere lo inserisce nella lista dei 100 eroi mondiali dell’informazione.
Allo stesso tempo, il lato oscuro della medaglia è inevitabile, infatti Pino riceve moltissime minacce perché attirò in poco tempo le attenzioni dei boss e dei malavitosi siciliani che poco amavano i riflettori.
Ricevette anche una denuncia per diffamazione ma la sua attività non si fermò mai, finanziata costantemente dall’Associazione Marconi e supportata da tantissimi telespettatori fra cui Bernardo Provenzano che, prima di essere arrestato in seguito al lungo periodo di latitanza, si fece installare un’antenna esclusivamente per poter seguire Telejato e sapendo questo, Pino lo salutava ironicamente mandando ogni 31 gennaio gli auguri e invitandolo a consegnarsi alle forze dell’ordine.
Negli anni Telejato ha portato avanti un’importantissima lotta alla mafia senza toni gentili e senza censure.
Dopo un lunghissimo periodo d’oro durato 33 anni, purtroppo Telejato chiude i battenti poiché non è rientrata nella graduatoria per le emittenti locali che potranno trasmettere con il digitale terrestre di seconda generazione.
Purtroppo, ha spiegato Maniaci, l’Associazione Marconi non ha più potuto incassare i fondi necessari e tale situazione, che persiste dal 2016, non consente il passaggio alla ”nuova tv”.
Pino Maniaci è ormai un simbolo della lotta alla mafia e ha subito tantissimi attacchi per questo, come la denuncia per diffamazione del 2016 da cui è stato assolto con formula piena nel 2021.
Dopo questa vicenda giudiziaria, che ha visto il giornalista dietro la sbarra per diversi anni, l’emittenti non ha i fondi necessari per continuare a trasmettere poiché per farlo, dovrebbe pagare una multa di 40 mila euro.
Una cifra imponente, se pensiamo che stiamo parlando di una piccola emittente a conduzione familiare che vive per lo più di pubblicità.
Importantissimo il ruolo sociale della tv di Pino Maniaci, il quale ha sempre impiegato i giovani creando posti di lavoro e sostenendo le nuove generazioni, nonostante ciò, non ha mai ricevuto fondi pubblici e questo è un ulteriore ostacolo per la sopravvivenza e per mantenere uno spazio sul quale continuare a trasmettere.
Maniaci afferma che Telejato non è l’unica a non essere riuscita ad accedere al nuovo digitale terrestre, infatti anche altre reti non hanno ottenuto gli spazi perché, secondo quanto lui sostiene, non ci sono i posti necessari per tutti.
Aggiunge inoltre che per continuare con il programma, dovrebbe trovare un gestore privato e pagare la cifra di 3.500 euro al mese, che al momento non ci sono.
Ci sono state problematiche anche con il conto corrente riferito all’Associazione Marconi, che gestisce l’emittente e che, a causa della vicenda giudiziaria che ha visto coinvolto il giornalista, non ha potuto incassare i proventi delle pubblicità.
La situazione dunque è diventata molto irregolare e quindi non si è potuto accedere alle graduatorie.
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