Morto all’età di 89 anni lo storico Yvon Garlan. Professore dell’Università di Renne, famoso per i suoi studi sulla guerra nel mondo antico.
Addio a uno degli storici contemporanei più rinomati. Si è spento nella sua casa in Bretagna a Begard, all’età di 89 anni Yvon Garlan, studioso dell’epoca greca–romana, specializzato in guerra nel mondo antico. L’annuncio è stato dato dalla sua famiglia, i funerali si terranno il 15 luglio.
E’ morto Yvon Garlan, storico specializzato nelle guerre del mondo antico, era professore di storia antica presso l’Università di Rennes.
Tra le sue pubblicazioni più importanti – tradotte nel mondo in più di 7 lingue – si ricordano, soprattutto negli anni ’70, La guerre danno l’antiquité, Recherches de poliorcetique grecque, Les revoltes bretonnes de 1675. E ancora un libro sulla schiavitù nell’antica Grecia e uno sull’economia ellenica tra il 1980 e il 1989, mentre negli anni ’90 si dedica all’Ancien Régime.
Tradotti in italiano e distribuito da Mondadori, Il Mulino e Laterza i suoi “Gli schiavi nella Grecia antica”, dal mondo miceneo all’ellenismo nel 1984, “Guerra e società nel mondo antico” nel 1985 e “L’uomo e la guerra” 1997.
L’annuncio della morte di Monsieur Yvon Garlan è stato dato lo scorso 11 luglio dai figli Marie-Blaise Garlan, Arnaud Garlan, Marion e Laure. I funerali – si legge nell’avviso – si terranno il 15 luglio, alle ore 12:15 a Begard, in Bretagna, come si legge nell’avviso rilasciato dalla famiglia lo scorso 8 luglio.
Specialista del periodo ellenistico, Garlan si è molto focalizzato sull’antica Grecia, in particolare sulla schiavitù, le guerre e le iscrizioni sulle anfore. Tutti gli argomenti trattati e di ricerca da parte dello storico sono stati ampiamente trattati nelle sue pubblicazioni.
Le iscrizioni sulle anfore rinvenute a Thasos, Sinope, Akanthos ed Heraclea del Ponto hanno dato vita al libro del 1988 Vin et amphores de Thasos.
I suoi studi sulla guerra nel periodo antico hanno riguardato le abitudine dei greci durante i vari periodi storici, con focus particolare sull’epopea di Atene.
Gli ateniesi secondo Garlan avevano una naturale propensione alla guerra, e che furono pochissimi e rari i periodi di pace. Due anni su tre dell’Atene Classica infatti furono scenari di guerra, in media, e non vi fu mai un periodo di pace durato più di dieci anni di seguito.
Le sue ricerche di documentazione mostrarono il carattere temporaneo anche dei dei trattati di pace, che mettevano fine alle guerre spesso per un periodo limitato dai 2 ai 5 anni. Una sorta di visone della pace come momento di passaggio, di tregua appunto, avvertita in maniera precaria, quando la realtà e la quotidianità era caratterizzata invece dalla guerra.
Il tutto, sempre secondo gli studi del professore dell’Università di Rennes, si aggiungeva inoltre all’insicurezza provocata da diverse forme di violenza, legali o meno, dell’epoca.
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