Era lui l’ultimo partigiano, ancora in vita, che aveva partecipato alle Quattro Giornate di Napoli. Antonio Amoretti è morto all’età di 96 anni. A renderlo noto è stata l’Associazione Nazionale Partigiani.
Era conosciuto come “Tonino o’ biondo” ed aveva preso parte alla Resistenza napoletana contro i nazifascisti.
L’ultimo rappresentante di una gloriosa resistenza che portò Napoli ad esser la prima città d’Italia a liberarsi dall’occupazione nazi fascista, prima dell’arrivo degli Alleati. All’età di 96 anni, si è spento Antonio Amoretti.
Lui, conosciuto come “Tonino o’ biondo” è stato per tanti anni presidente della provinciale partenopea dell’Anpi. A dare l’annuncio della sua scomparsa è stata proprio l’Anpi, l’associazione di cui lo stesso Antonio gloriosamente ne ha fatto parte per tanti anni.
“Antonio è stato protagonista, e perciò prezioso testimone” – ricorda l’Anpi. E lo è stato, in particolare, per tutti i giovani a cui, nel corso degli anni, ha dato testimonianza e raccontato la sua esperienza di resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.
Lui è stato impegnato sin dall’inizio “affinché lo spirito repubblicano, i principi della Costituzione, fossero il pilastro della vita pubblica” – continua la nota di ricordo dell’Anpi. Lo stesso Amoretti ha raccontato, più volte, la sua esperienza di partigiano e la sua Resistenza a Napoli.
Orgogliosamente ricordava come “noi ci chiamavamo patrioti” e di come, anche, Napoli sia stata la prima città a liberarsi da sola dall’occupazione nazifascista. Oggi l’annuncio della sua scomparsa che pone fine a quel glorioso gruppo di uomini e donne che, con coraggio, hanno combattuto con tutte le loro forze per liberare Napoli dall’invasore.
La camera ardente sarà allestita, questo pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 18 al Maschio Angioino di Napoli e i funerali, in forma laica, si terranno domani alle ore 11.
Su disposizione diretta del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il Maschio Angioino e, precisamente, la Sala dei Baroni, ospiteranno la salma dell’ultimo eroe della resistenza di Napoli per permettere a quanti lo vorranno, di dargli l’ultimo saluto. E, sempre nella Sala dei Baroni, domani mattina si celebreranno i funerali. Previste le orazioni funebri sia del sindaco Manfredi che del presidente nazionale dell’Anpi Pagliarulo.
Nelle sue testimonianze, anche ai giovani, lo stesso Amoretti più volte ricordava che “il fascismo esiste” e, per questo motivo, per lui, era quanto più importante che mai, difendere la Costituzione. Antonio era nato nel 1927 ed aveva 16 anni quando, quel 28 settembre del 1943 entrava fra i combattenti delle Quattro Giornate di Napoli.
L’associazione Partigiani esprime il suo dolore con un messaggio toccante, reso noto sulla pagina social ufficiale. Un messaggio che si conclude con un semplice e quanto mai grande e sentito: “Grazie Antonio”. Tanti coloro che hanno espresso il proprio dolore per la scomparsa di Amoretti. Dall’ex sindaco di Napoli, De Magistris, sino alle singole sezioni dell’Anpi, a partire da quella di Acerra.
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