Ecco quali pensionati italiani rischiano la perdita della pensione. Devono presentare questo documento importantissimo.
Vi sveliamo finalmente quali sono i cittadini italiani che potrebbero non percepire più la pensione a causa di un errore davvero clamoroso che è stato commesso. Solo in pochi sapevano di poter correre davvero questo rischio.
Perdita della pensione, è possibile?
Non tutti ne sono a conoscenza, ma in realtà esiste la possibilità di perdere la pensione, nel caso in cui non si rispettano dei requisiti e dei termini stabiliti. In particolare, i requisiti che permettono di rientrare in Quota 100, Quota 102 e Quota 103 sono piuttosto rigidi.
Uno dei criteri fondamentali è quello in base al quale il cittadino italiano deve cessare la propria attività lavorativa. E poi ancora, non può cumulare il suo reddito lavorativo assieme a quello che percepisce tramite l’erogazione della pensione.
Le uniche attività lavorative che si possono seguire sono quelle legate al lavoro autonomo occasionale, tramite il quale si può cumulare un reddito di 5.000 euro all’anno al massimo.
Nel caso in cui, in caso di accertamento, si riscontrasse che il pensionato in questione non rispetta i requisiti previsti, perderebbe la pensione che stava già percependo. E non è tutto, perché l’INPS potrebbe chiedere al cittadino italiano di restituire anche le somme che non gli spettano e che gli erano state erogate.
Nonostante questo problema causi spesso i blocchi delle pensioni, esiste un altro errore fatale che bisogna assolutamente evitare.
L’errore fatale da evitare
Un errore fatale che non bisogna assolutamente commettere se non si vuole perdere la pensione è quello della mancata presentazione del modello RED. Si tratta di un documento che va inoltrato obbligatoriamente, nel caso in cui una parte della propria pensione sia collegata in qualche modo al reddito o percepiscano delle prestazioni per invalidità.
Ogni anno, nel mese di febbraio circa, i cittadini devono presentare il modello RED. Si tratta di un documento che devono presentare soprattutto coloro che non sono tenuti a presentare la dichiarazione dei redditi annuale.
Nel caso in cui il documento non venisse inoltrato, si potrebbe procedere con l’interruzione dell’erogazione della pensione. Anche questa volta, si potrebbe chiedere al cittadino italiano di restituire tutti quegli importi che sono stati erogati dall’INPS e che invece non sarebbero dovuti spettargli.
E poi c’è un altro errore che molti pensionati non sanno di compiere ed è quello relativo all’APE sociale. In tantissimi credono che l’APE sociale sia un trattamento pensionistico vero e proprio.
In realtà, si tratta di un aiuto che sostiene il lavoratore nel periodo che va da quello lavorativo fino al raggiungimento di quello in cui gli spetterebbe la pensione di vecchiaia. Questo aiuto, quindi, viene erogato da quando il cittadino ha 63 anni fino ai 67 e non successivamente.
Proprio per tale ragione, una volta che il cittadino compie 67 anni, l’INPS blocca la sua pensione dovuta all’APE sociale. Il soggetto in questione dovrà a quel punto presentare all’ente di previdenza sociale la richiesta per ottenere la pensione di vecchiaia.