A Bari un uomo di 40 anni è stato condannato per aver adescato minorenni spacciandosi per un calciatore delle giovanili di un club di Serie A. Almeno 4 le vittime, ingannate attraverso i social, in particolare Instagram, con messaggi tesi a guadagnare la loro fiducia per ottenere foto intime delle ragazzine.
Il primo grado di giudizio, nel processo con rito abbreviato a carico dell’imputato 40enne, si sarebbe concluso poche ore fa con una sentenza di condanna emessa dal gup del Tribunale del capoluogo pugliese.
Si finge calciatore di Serie A e adesca minori via social: condannato in primo grado a Bari
L’imputato sarebbe stato ritenuto responsabile di reati che vanno da violenza sessuale con l’aggravante della sostituzione di persona e pornografia minorile a detenzione di materiale personale pedopornografico.
La pena stabilita in primo grado sarebbe a 6 anni e 2 mesi di reclusione, più una multa di 40mila euro oltre all’interdizione dai pubblici uffici e da ogni ufficio che comporti un contatto con i minori tra cui tutela, curatela, amministrazione di sostegno o insegnamento.
Adesca minori fingendosi calciatore, la ricostruzione a processo a Bari
Secondo quanto ricostruito dall’accusa in merito alle condotte ai danni di una delle presunte vittime, l’uomo si sarebbe fatto inviare foto intime da una 12enne via Instagram dopo averla ingannata facendole credere di essere il suo “fidanzato virtuale”.
Alla ragazzina, spacciandosi per calciatore delle giovanili di un club di Serie A, avrebbe mandato alcune foto che lo ritraevano in abbigliamento sportivo al fine di irrobustire la sua versione e portare a termine il suo intento.
Grazie all’attività d’indagine della Polizia postale di Foggia, la Procura distrettuale del capoluogo pugliese avrebbe raccolto – dal settembre 2020 al novembre 2021 – elementi ritenuti prove significative capaci di portare alla sentenza di condanna recentemente emessa dal gup. Il 40enne imputato, residente nel Nord Italia, sarebbe detenuto da quasi un anno all’esito delle risultanze investigative acquisite.
La custodia cautelare in carcere sarebbe scattata per la pericolosità di reiterate attività adescatorie, di violenza sessuale e di detenzione di materiale pedopornografico ai danni di 4 ragazze minorenni.
Le indagini della Polizia postale sarebbero scattate dalla denuncia presentata da un genitore a seguito del ritrovamento di contenuti sessualmente espliciti della figlia 12enne all’interno del suo cloud.
Convinta di chattare con il suo fidanzatino “virtuale” poco più grande di lei, la minorenne avrebbe mandato le sue foto intime al destinatario, secondo l’accusa proprio il 40enne sedicente giovane promessa del calcio.