Ai circa 5 milioni di telespettatori che hanno visto la prima puntata di Adrian non sarà sfuggita l’immagine di quell’enorme grattacielo su cui spiccava l’insegna ‘Mafia international’. Un palazzone che Adriano Celentano, ideatore della serie-evento trasmessa da Canale 5, ha posto nel bel mezzo di una Napoli futuribile ma fatiscente, dove la criminalità organizzata comanda imperterrita. Un passaggio molto forte che però ha provocato la reazione, sui social e non solo, del pubblico partenopeo, ormai stufo dei soliti luoghi comuni sulla città.
Ma proviamo a contestualizzare il tutto per capire come si è giunti a descrivere Napoli come ‘capitale del crimine’, soprattutto a beneficio di chi non ha visto la puntata. La serie animata Adrian è ambientata in un futuro distopico, precisamente nel 2068, dove l’Italia è oppressa da una dittatura che tiene il popolo sotto scacco.
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L’unico che sembra voler combattere questo ‘dominio del male’, che promette benessere e serenità a tutti i cittadini ma in realtà vuole controllarne il pensiero, è un orologiaio rivoluzionario che si chiama ovviamente Adrian e ha le fattezze (nonché la voce) del giovane Adriano Celentano.
Adrian descrive Napoli in maniera terribile
Adrian vive a Milano con la bellissima e sexy Gilda (che somiglia ‘casualmente’ a Claudia Mori giovane), e se nella serie il capoluogo meneghino viene descritto tutto sommato benevolmente, è quando la scena si sposta su Napoli che succede il patatrac.
In Adrian, infatti, Napoli è un’agghiacciante cloaca a cielo aperto, una megalopoli tanto industrializzata quanto sporca dove comanda indisturbata la criminalità organizzata. Così indisturbata da poter disporre addirittura di una sede in pieno centro con tanto di insegna luminosa ‘Mafia international’, come se fosse un’azienda qualunque.
Tutti gli stereotipi sul capoluogo campano racchiusi in poche sequenze
Insomma, tutti i più comuni stereotipi sul capoluogo campano – sporcizia, disordine, delinquenza – racchiusi in poche sequenze che hanno mandato letteralmente in bestia numerosi telespettatori, partenopei e non.
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Del resto basta farsi un giro sui social con l’hashtag #Adrian per trovare vaste testimonianze della rabbia dei napoletani. Ecco qualche esempio: ‘Milano è tutta bella, pulita e senza la nebbia, mentre Napoli pare vista da un razzista: mafia e strade sporche e senza sole’, ‘Questa rappresentazione della Napoli del futuro ancora così stereotipata mi fa ca*are’, ‘Dove sta scritto che la mafia deve essere a Napoli e non a Milano?’, ‘Pessima trovata di Celentano, non vedrò più il programma’, ‘Napoli sempre associata alla mafia, basta!’, e tanti altri sulla stessa linea.
Che dire, Adriano Celentano ha fatto arrabbiare e non poco il pubblico di Napoli, ma essendo previste ben 9 puntate di Adrian, ha tutto il tempo per fare incavolare anche altre città.