Un’estate da dimenticare per tutti i viaggiatori. Tra restrizioni, cancellazioni dei voli e quarantene a causa dell’emergenza coronavirus, gli spostamenti sono diventati un vero e proprio incubo soprattutto per chi doveva volare. Il mese di luglio, però, ha registrato una lenta ripresa per le compagnie aeree, in particolare per quelle low cost, con Ryanair che guida la classifica grazie ai suoi 1.875 collegamenti giornalieri.
A dare un’accelerata al settore ci ha pensato anche WizzAir, la prima a riprendere le tratte da maggio a luglio, avviando una campagna di espansione con 200 nuove rotte negli ultimi due mesi. Ciononostante, Ryanair sembra vincere la la sfida dei voli, con circa 450 aerei nella propria flotta, contro i 130 di WizzAir. Senza contare che le compagnie low cost riescono, ogni giorno, a utilizzare lo stesso mezzo più volte. Una strategia vincente, soprattutto in questo periodo complicato in cui il calo di passeggeri è evidente.
Ma a marcare la differenza sono soprattutto i prezzi competitivi che le compagnie low cost possono offrire ai propri viaggiatori, invogliando così anche quelli più restii a muoversi con l’aereo. E proprio la ricerca del prezzo più vantaggioso potrebbe essere alla base di una sorta di guerra commerciale, con tariffe scontate e ribassi per cercare di ripartire (in sicurezza) e riacquistare la fiducia dei clienti.
Voli e norme anti-Covid
E’ bene ricordare come, da quando è scoppiata la pandemia di coronavirus, non esistano viaggi cosiddetti a rischio zero, né prendendo l’aereo, né il treno o altri mezzi di trasporto.
Per cercare di contenere la diffusione dei contagi, però, le compagnie aeree hanno dovuto adottare una serie di misure di sicurezza stringenti, sia sui voli interni, che su quelli internazionali. In primis, è divenuto fondamentale garantire il rispetto del distanziamento sociale a bordo degli aerei, anche se al momento è previsto che le compagnie possano riempire tutti i sedili. In secondo luogo, a bordo degli aerei di linea è stato imposto di indossare la mascherina.
Le linee guida della International Air Transport Association (IATA), l’organizzazione internazionale che coordina l’attività del trasporto aereo, prevedono che ogni compagnia debba valutare pratiche e iniziative per distanziare i passeggeri, ma non impongono particolari obblighi.
Il governo italiano ha quindi individuato ed elencato una serie di “specifiche misure di contenimento per i passeggeri che riguardano sia il corretto utilizzo delle aerostazioni, che degli aeromobili”. Le vie di uscita e di entrata degli aeroporti devono essere divise, con percorsi che consentano il distanziamento fisico ed evitino la formazione di code e assembramenti. I passeggeri devono firmare un’autocertificazione in cui dichiarano di non avere avuto contatti stretti con persone malate di Covid-19 nei due giorni precedenti al volo. L’uso delle cappelliere per i bagagli a mano è consentito, a patto che le compagnie aeree adottino soluzioni per evitare assembramenti, e favorire la collazione dei bagagli in prossimità dei posti assegnati.