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Chi è stato ad abbattere l’aereo della Malaysia Airlines, un boeing 777-200 caduto nell’est dell’Ucraina? Le prove della colpevolezza dei filorussi ucraini erano già in mano all’intelligence ucraina dallo scorso luglio, ma secondo lo Spiegel, i servizi segreti tedeschi (nella persona di Gerhard Schindler), avrebbero rilasciato alcune dichiarazioni in merito, davanti alla commissione parlamentare. I separatisti filorussi sarebbero dunque riusciti a controllare il sistema di difesa anti-aerea russo Buk, appartenuto all’esercito ucraino. Con questo hanno abbattuto il Boeing 777 della Malaysia Airlines. Prima di queste dichiarazioni, ucraini e filorussi si erano sempre accusati a vicenda di aver abbattuto l’aereo malese.
Nelle scorse settimane Kiev accusava i ribelli del tentativo di distruggere le prove del loro “crimine internazionale“, con l’aiuto della Russia. Per il momento, però, l’ipotesi più accredita finora, è che i responsabili del disastro al volo Mh 5631 siano proprio i miliziani filorussi che controllano la zona est dell’Ucraina. Secondo Kiev, l’aereo sarebbe stato abbattuto dai separatisti grazie a un lanciamissili Buk. Ore prima che l’aereo precipitasse, alcuni giornalisti di Associated Press avevano visto batterie di missili simili ai Buk a Snizhne, città in mano ai filo-russi.
Il sistema missilistico BUK
Sulla propria pagina Facebook anche Anton Gerashenko, consigliere del ministro dell’Interno ucraino, ha dato conferma di quanto accaduto. Il velivolo, secondo quanto detto da Gerashenko, è stato colpito da un missile sparato da una batteria lanciamissili Buk, mentre volava a un’altitudine di 10mila metri. Un gruppo di reporter di Associated Press avevano visto, nelle ore precedenti, batterie di questo tipo nella città di Snizhne, nell’est dell’Ucraina. Sia le forze armate ucraine sia quelle russe sono dotate del sistema missilistico anti-aereo “Buk”. Si tratta di una classe di missili terra-aria sviluppati dall’Unione Sovietica e dalla Federazione Russa per abbattere qualsiasi oggetto volante, da un aereo a un drone, purchè sia in volo entro una quota di 14 chilometri ed ad una distanza massima di 30 chilometri. Le dimensioni del sistema, basato oltre che sul lanciatore semovente su un secondo cingolato di comando e un radar, lo rendono difficilmente occultabile ai satelliti.
Accuse incrociate tra Kiev e Mosca
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Il volo in cui sono morte 298 persone proveniva da Amsterdam ed era diretto a Kuala Lumpur in Malesia. L’aereo è caduto vicino al confine tra Ucraina e Russia, e da subito c’è stato un susseguirsi di accuse e scuse tra Kiev e Mosca. “Il missile è stato lanciato dalla zona occupata dai filorussi“, ha detto il presidente degli Stati Uniti Barack Obama dalla Casa Bianca, “i separatisti hanno ricevuto aiuti dalla Russia: artiglieria pesante, missili anti-aerei e addestramento, un flusso continuo: è una tragedia globale“. I dossier sono già tra le mani dell’intelligence americana. Per ora l’ipotesi più accredita è che i responsabili siano i miliziani filorussi che controllano la zona est dell’Ucraina. I dossier potrebbero quindi mettere la parola fine al continuo rimpallo di responsabilità tra Kiev e i soldati filorussi che tramite i loro portavoce e internet si accusano a vicenda.
Le accuse di Obama a Putin: ‘Sono stati i russi’
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Gli Stati Uniti hanno inoltre già accusato apertamente, per la prima volta, la Russia, di essere responsabile del disastro aereo del 17 luglio, in cui hanno perso la vita 298 persone. ‘Siamo giunti alla conclusione che Vladimir Putin e i russi sono colpevoli di quella tragedia‘. ‘I separatisti, che sono appoggiati dalla Russia‘, ha detto Josh Earnest, portavoce della Casa Bianca, ‘hanno ricevuto l’addestramento necessario per l’utilizzo dei sistemi di arma ricevuti, compresi quelli anti-missilistici‘. Da parte loro, i separatisti hanno negato fin dall’inizio di avere sparato contro l’aereo e danno la colpa a Kiev. Da Washington Obama ha chiesto ai russi, ai separatisti e all’Ucraina di aderire a ‘un immediato cessate-il-fuoco e l’apertura di una inchiesta‘, senza velare la minaccia a Mosca: ‘Se necessario, imporremo più sanzioni contro la Russia‘.
L’audio delle intercettazioni
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La conversazione telefonica intercettata dai servizi segreti ucraini mostrerebbe che sarebbero stati i ribelli filorussi ucraini ad abbattere l’aereo. Si tratta di alcune intercettazioni telefoniche shock in cui una delle frasi “Abbiamo appena abbattuto un aereo“, si riferirebbe proprio al Boeing 777 malese con 298 persone a bordo. Ma esisterebbe pure un’altra telefonata fatta subito dopo i primi sopralluoghi sul luogo dell’incidente, in cui un miliziano chiede all’altro se ci siano armi sul campo. L’altro risponde di no: “Solo abiti civili, medicine, carta igienica“. Entrambi i filmati sono stati diffusi dai servizi segreti ucraini. Subito dopo il presidente russo, Vladimir Putin, ha accusato Kiev: “La responsabilità della tragedia ricade sull’Ucraina. Non sarebbe successo se Kiev non avesse ripreso l’operazione militare contro i ribelli“. Un ulteriore video è stato diffuso dal Kyiv Post: in base all’audio della telefonata, a colpire il Boeing 777 con 298 persone a bordo sarebbe stato un gruppo di militanti cosacchi vicino al villaggio di Chornukhine, nell’oblast di Luhansk, a 80 chilometri da Donetsk. La telefonata tra un ufficiale dell’esercito russo e alcuni separatisti ucraini sarebbe stata fatta intorno alle 16:40 ora di Kiev, 20 minuti dopo lo schianto dell’aereo. A parlare sono Igor Bezler, funzionario dei servizi russi, e il leader della auto-proclamata repubblica di Donetsk.
Il recupero dei corpi
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Il trasferimento dei corpi delle vittime del disastro aereo è stato permesso dopo che Governo ucraino e separatisti hanno raggiunto un accordo. Decine di cadaveri sono stati presi in consegna da medici legali e poi sono stati messi su vagoni ferroviari frigoriferi in una stazione di Torez, cittadina a una quindicina di chilometri dal luogo della tragedia. Il treno è poi partito alla volta di Donetsk, roccaforte dei filorussi. Il volo Mh17 è scomparso dai radar quando si trovava a 10.000 metri di quota, a 80 chilometri da Donetsk, in piena zona di combattimenti.
I passeggeri, vittime innocenti
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L’aereo passeggeri volava da Amsterdam a Kuala Lumpur, a bordo erano presenti 280 passeggeri e 15 membri dell’equipaggio. Tutti sono rimasti uccisi. Il volo Mh17 è scomparso dai radar quando si trovava a 10.000 metri di quota, a 80 chilometri da Donetsk, e a 60 dal confine russo. Le nazionalità di 41 passeggeri a bordo del Boeing malese devono essere ancora accertate. Tra le 298 persone morte (80 erano bambini) ci sono anche anche un passeggero italo-olandese e suo figlio, 152 olandesi, 43 malesi, 27 australiani, 12 indonesiani, 9 inglesi, 4 tedeschi, 4 belgi, 3 filippini e un canadese. Un centinaio di attivisti anti Aids era diretto in Australia, a Melbourne, per il convegno internazionale dell’Onu sull’Aids in programma dal 20 al 25 luglio.
IL DOLORE DI UN PADRE: ‘GRAZIE PER AVER UCCISO MIA FIGLIA‘
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“Caro Signor Putin, leader dei separatisti o del governo ucraino. Grazie mille. Per aver ucciso la mia amata e unica figlia, Elsemiek de Borst! Aveva 17 anni e frequentava il quinto anno di liceo al Segbroek College, a Den Haag. Stava andando in vacanza in Malesia…” inizia così la lettera che un padre, addolorato per la morte così assurda di sua figlia, ha rivolto al premier russo, al governo di Kiev e ai capi ribelli filorussi. Hans de Borst spiega che la figlia avrebbe affrontato l’esame di maturità l’anno prossimo, e visto che era molto brava avrebbe frequentato l’università per diventare ingegnere. “Non vedeva l’ora! Ma all’improvviso non è più qui! È stata lanciata giù dal cielo, in un Paese sconosciuto, dove c’è una guerra in corso! Spero che Lei sia fiero di aver spezzato, tra le altre, anche la giovane vita e il futuro di mia figlia. E che riuscirà a guardarsi allo specchio domani mattina“. Il messaggio si conclude con la richiesta di svolgere le opportune verifiche sul luogo dell’incidente, in modo da chiarire le responsabilità reali di quanto accaduto.
LA GIOVANE HOSTESS
Nur Shazana Mohd Salleh, 31 anni, era riuscita a realizzare il suo sogno di fare l’hostess per lavoro. Si trovava sull’aereo MH17. La bella ragazza, dopo molti sacrifici aveva realizzato il suo desiderio più grande e da nove anni lavorava per la Malaysia Airlines. Un tragico destino l’ha legata a doppio filo a un altro mistero dei cieli. A marzo, il padre della ragazza Mohd Salleh Samsudin, aveva scoperto che il fratello di un suo amico era il capitano Zaharie Ahmad Shah, il pilota del Boeing 777 della Malaysia Airlines scomparso in circostanze ancora da chiarire.
IL PRESAGIO DELL’OLANDESE
Con un messagio su Facebook, Cor P., un passeggero olandese che si trovava sul volo abattuto al confine tra Ucraina e Russia, aveva postato l’immagine dell’aereo: “Se scompare, ecco com’è fatto da fuori“. Doveva essere un post spiritoso, ma purtroppo è diventato un drammatico presagio. Il Boeing era dello stesso tipo e modello di quello scomparso l’8 marzo scorso, e non ancora ritrovato.
Sciacallaggio: la separatista russa col mascara di una delle vittime del boeing
Una foto pubblicata su Instagram ha causato l’indignazione di centinaia di utenti. Nell’immagine, apparsa sul profilo (ora scomparso) della russa Yekaterina Parkhomenk, si vede una mano di donna mostrare un mascara, e poi il volto della ragazza perfettamente truccata. La didascalia vicino alla foto dice: “Mascara proveniente da Amsterdam, precisamente dai campi. Insomma, ci siamo capiti“. La ragazza si definisce una separatista russa e vive a Torez una località a pochi chilometri dal luogo dello schianto. Quando sui social le hanno chiesto da dove arrivasse quel mascara?, la sua risposta stata: “Da un conoscente che ha saccheggiato“. Dal profilo zolotosyasia di Instagram, Yekaterina sottolinea: “Dopo questi recenti fatti, tutte le cose ucraine mi fanno solo più sentire male e arrabbiata“. Secondo il Telegraph non è del tutto chiaro se l’account, ora cancellato, fosse davvero autentico.
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