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A meno di 24 ore di distanza dal tragico schianto dell’aereo Egyptair, tra Creta e Rodi, mentre si cerca di ricostruire la dinamica dell’incidente, per scoprire se sia trattato di un atto terroristico o meno, iniziano a emergere le storie delle 66 persone disperse, che erano a bordo del volo Parigi-Cairo.
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Samar Ezz Eldin
Tra i 66 passeggeri, di cui 30 egiziani e 15 francesi, balza subito all’occhio la storia della hostess egiziana, Samar Ezz Eldin, 27 anni, che si era sposata da poco e stava pensando di lasciare il suo lavoro per potersi dedicare al figlio. Il fatto più agghiacciante della sua storia risuona un po’ come una profezia: sul suo profilo Facebook aveva pubblicato una foto, in cui era ritratta mentre usciva dall’acqua con una valigia, alle sue spalle si intravvedeva un aereo che si stava inabissando. Una semplice coincidenza? Non lo potremo mai dire, di certo assume un significato alquanto macabro.
Mervat Zakaria
C’era anche un’altra hostess, Mervat Zakaria, che prima di essere assunta alla Egyptair, aveva lavorato come attrice: questa era la prima volta che volava come responsabile di cabina. Un giorno che doveva segnare l’inizio di una nuova avventura.
Richard Osman
Richard Osman, un geologo britannico, era invece al settimo cielo per un altro motivo: era appena diventato padre per la seconda volta. Lui egiziano, lei inglese, vivevano felicemente in Inghilterra.
Ahmed Helal
A bordo c’era anche Ahmed Helal, 40 anni, direttore di un impianto di produzione di Procter & Gamble, ad Amiens, in Francia. Lui invece, in Egitto ci stava andando, per fare visita al padre molto malato, prima che accadesse l’inevitabile…
Mohamed Shoukair
Mohamed Shoukair, 36 anni, era invece il comandante del volo: sulle spalle si porta oltre 6000 ore di voli e non aveva mai avuto problemi prima.
Mohamed Mamdouh
Mohamed Ahmed Mamdouh era il copilota, con un’esperienza di quasi 3000 ore di volo: una garanzia ad alta quota.
Sonia
E poi c’è la storia incredibile di Sonia, impiegata dell’aeroporto francese Roissy Charles-de Gaulle: ha fatto di tutto perché una famiglia in ritardo per la partenza del volo incriminato, riuscisse a salire a bordo. ‘Era una famiglia intera, i genitori con i cinque bambini, quattro figlie e un figlio. Si sono presentati al terminal due, dove lavoro. Ma EgyptAir parte dal terminal uno quindi ho mostrato loro la direzione’, ha raccontato la donna: ‘Il padre cominciava ad agitarsi, guardava l’ora. Per sbaglio il taxi li aveva depositati al terminal due. Vedevo il padre stressato, gli ho detto: Stia tranquillo, cerco di chiamare la compagnia per vedere se eccezionalmente possono aspettarvi. È una cosa che solitamente non faccio ma ho fatto uno strappo alla regola per loro. Poi sono andati via’.
Ora Sonia è sconvolta dal dolore di aver condotto alla morte un’intera famiglia, ma conserva nel suo cuore soltanto una speranza, che alla fine quel maledetto volo non siano riusciti a prenderlo.
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