Tunisia: si è rovesciato un barcone che trasportava migranti. In totale, si contano cinque morti e 28 dispersi.
Si è rovesciato un barcone di migranti al largo della Tunisia. Le persone ospitate dall’imbarcazione provenivano dall’Africa sub-sahariana e dalla Costa d’Avorio. In totale, si contano 5 morti e 28 dispersi, secondo quanto riferiscono gli attivisti del Forum tunisino per i diritti sociali ed economici.
Il barcone è affondato, in quanto ospitava un numero maggiore di persone, rispetto alla sua reale capienza. I migranti sono partiti dalle coste di Sfax per dirigersi verso Lampedusa.
Aumenta, dunque, il numero di naufragi nelle acque tunisine, che vanno a sommarsi a una serie di tragedie del mare che hanno visto la morte di uomini, donne e bambini in viaggio verso un futuro diverso, fatto di sogni e speranze, lontani da guerra, fame e violenze.
La rotta del Mediterraneo, d’altronde, è considerata una delle più pericolose al mondo.
Kais Saied, presidente tunisino, qualche tempo fa, si è scagliato contro i migranti dell’Africa sub-sahariana, accusandoli di incrementare la criminalità, nel momento in cui passano per la Tunisia, al fine di raggiungere i Paesi europei.
Tali dichiarazioni hanno, fin da subito, innalzato un polverone di polemiche, nonché una crescente violenza contro i proprietari terrieri.
Per evitare multe, questi ultimi hanno cacciato tante persone che, al momento, occupano le strade della capitale. Secondo recenti stime, pare che siano 21 mila in totale i migranti che, attualmente, si trovano in Tunisia.
Josep Borrell, capo della diplomazia a Bruxelles, ha dichiarato che qualora la Tunisia affrontasse un crosso, rischierebbe di provocare flussi migratori consistenti verso l’Europa, crendo notevole instabilità nella regione MENA.
L’Unione Europea è preoccupata per il deterioramento della situazione politica ed economica in Tunisia e teme un collasso del Paese.
I ministri hanno chiesto a Belgio e Portogallo di inviare rappresentanti in missione in Tunisia per effettuare una giusta analisi, da parte dell’UE, delle misure da attuare, sottolineando che l’Unione Europea non può aiutare un Paese che “non è in grado di firmare un accordo con il Fondo Monetario Internazionale“.
Il presidente Saied si è concesso tutti i poteri dal 25 luglio 2021 e ha arrestato molte persone. I partiti di opposizione parlano di una “deriva autoritaria”, che sta mettendo a rischio la democrazia che si è venuta a instaurare in seguito ai moti che caratterizzarono, nel 2011, quella che fu definita la primavera araba.
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