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Afghanistan, dopo il ritorno dei talebani al potere arriva la prima esecuzione pubblica

In Afghanistan è stata attuata oggi la prima esecuzione pubblica dal ritorno al potere dei talebani. Il regime dittatoriale talebano si è ristabilito al comando del paese nell’agosto 2021 promettendo un cambiamento nella gestione dello Stato.

Afghanistan, donne protestano a Kabul per i diritti umani – Nanopress.it

Il regime islamico è tornato però con prepotenza a mettere a soqquadro le vite degli afghani, ma soprattutto quella delle donne afghane, che sono la categoria presa di mira quotidianamente. Quello che è successo oggi non riguarda una donna ma bensì un uomo accusato di avere rubato e ucciso. Qualche settimana fa il capo supremo dei talebani Akhundzada ha esortato, ma più che altro ordinato, alle sue milizie di far rispettare pienamente e riprendere quindi la piena applicazione della Sharia, consigliando di farlo senza remore in quanto si tratta della cosa giusta.

Ciò comprende anche lapidazione, fustigazione e esecuzioni pubbliche.

Afghanistan, arriva la prima esecuzione pubblica dei talebani

L’afghanistan, dopo il ritorno al comando dei talebani, sta attraversando un momento buio della sua storia e sembra essere soltanto  all’inizio di una retromarcia già ben chiara per mano del governo talebano. Il gruppo islamico è riuscito a tornare al potere nell’agosto 2021 ma precisando che avrebbe cambiato la propria condotta e ridimensionato le punizioni inerenti le leggi islamiche e non avrebbe riportato indietro ciò che era stato conquistato in termini di diritti, sia da parte delle donne che da parte di tutti i cittadini.

La realtà però ha dimostrato che nel giro di pochissimo tempo le condizioni del popolo sono tornate ad essere quelle di un tempo, se non addirittura ancora peggio. Le prime ad essere state prese di mira dal governo afghano sono state le donne. Qui i diritti femminili non esistono più, la donna non ha potere decisionale e anzi il suo ruolo è quello di ubbidire all’uomo senza discutere.

Negli ultimi mesi le conquiste che si erano fatte negli scorsi anni sono venute meno e il grido disperato di aiuto della popolazione è arrivato chiaro e forte ai media internazionali. Gli stessi media, che in questi giorni stanno tenendo alta l’attenzione sul cambiamento di rotta e al ritorno alle origini dei talebani in Afghanistan, riportano notizie sconcertanti in merito alle punizioni pubbliche.

L’equilibrio e soprattutto i diritti femminili che si erano andati via via recuperando, come per esempio l’accesso alle scuole superiori e la possibilità di fare sport per le donne, sono stati nuovamente vietati dopo che gli Stati Uniti, insediandosi con le proprie truppe nella difesa del popolo afghano dai talebani, avevano riportato alcuni diritti essenziali nel Paese, soprattutto riguardanti le donne.

Man mano che giorni passavano, dopo quel 21 agosto 2021, i talebani hanno ricominciato ad introdurre gradualmente divieti alle donne come quello di girare senza un membro della propria famiglia in strada o apparire senza Il velo. Da mesi alle donne è vietato inoltre lo studio ma anche l’accesso ai parchi pubblici e ai luna Park dove le famiglie portavano i propri figli.

Questo perché ,secondo il governo talebano e il leader supremo Akhundzada, sono state violate le leggi islamiche e i luoghi dove genere femminile e genere maschile dovevano accedere separatamente, hanno invece visto un afflusso comune. Cosa se è severamente vietata dalle leggi della Sharia islamica, che necessitava secondo il capo di stato di un intervento concreto.

Nelle scorse settimane lo stesso leader supremo dai talebani ha inoltre annunciato, ma più che altro ordinato, che tornasse in vigore la piena applicazione delle leggi islamiche che prevedendo punizioni pubbliche e corporali disumane.

Oggi è stata eseguita la prima esecuzione pubblica a Farah e a farne le spese è stato un afghano condannato per furto e omicidio, che è stato giustiziato pubblicamente, dopo che erano stati condivisi con il popolo gli inviti per poter accedere all’esecuzione.

Zabihullah Mujahid, portavoce dei talebani, ha dichiarato:La corte suprema è stata incaricata di attuare questo ordine di ‘qisas’ in un raduno pubblico di compatrioti”. Facendo un chiaro riferimento alla legge dell’occhio per occhio o legge del taglione che prevede per l’appunto punizioni corporali esemplari che arrivano come in questo caso specifico fino all’impiccagione o comunque all’uccisione pubblica.

Le reazioni delle associazioni umanitarie

Le associazioni per i diritti umani sono molto preoccupate di ciò che sta accadendo al popolo afghano, che torna a piombare nell’incubo che sembrava ormai lontano ma che a quanto pare e ancora presente e radicato ovvero quello della fondamentalismo islamico.

Un governo che ha fondato la propria legislatura sul rispetto estremo dell’islam e delle regole morali aveva convinto per un attimo il mondo intero della possibilità di un reale cambiamento, che però a conti fatti non c’è stato. Proprio per questo moltissime istituzioni e associazioni internazionali chiedano che si intervenga per ripristinare ciò che era stato conquistato dal popolo femminile e che ora è già un lontano ricordo.

Talebani in Afghanistan – Nanopress.it

Si tratta di salvaguardare un popolo femminile che ha goduto per dieci anni di una lieve parvenza di democrazia quando, le truppe Usa hanno, con la loro presenza,  convinto il governo a mollare la presa sui divieti nei confronti delle donne. Donne che finalmente godevano di un po’ di rispetto e vedevano nel futuro un minimo del possibilità e realizzazione.

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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