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Afghanistan, i talebani chiedono a Biden di sbloccare i fondi congelati per far fronte alla crisi

La stretta correlazione governativa tra Stati Uniti e Afghanistan è qualcosa che va avanti da molti anni ma sta portando le relazioni bilaterali, negli ultimi tempi, ad un livello in atteso e inaspettato e ha costretto Biden ad intervenire dopo le affermazioni del ministro delle finanze afghano.

Afghanistan, talebani – Nanopress.it

Gli USA Sono stati protagonisti in Afghanistan per circa un ventennio e, nel momento in cui, nel 2021 ad agosto hanno lasciato il territorio, occupato prima dalle truppe statunitensi, in mano al governo talebano la situazione è peggiorata in maniera repentina ed ha costretto la popolazione e soprattutto le donne a rinunciare a tutte le conquiste fatte durante la presenza americana sul territorio.  Data questa situazione sono state introdotte sanzioni rivolte alle autorità afghane e congelamenti di beni che hanno però sollevato un certo malcontento che ha suscitato di conseguenza la reazione del presidente degli Stati Uniti d’America.

La richiesta delle autorità afghane agli Stati Uniti

La situazione nel territorio afghano è cambiata notevolmente dopo la partenza delle truppe statunitensi, che hanno collaborato e cooperato con il governo afghano precedente in maniera da ristabilire, nel giro di un ventennio, una  nuova e rinnovata vita quotidiana, che però non appena i talebani sono tornati al potere.

La quotidianità è stata nuovamente schiacciata con tutte conquiste fatte e, soprattutto, rispetto alle conquiste femminili.  Il rispetto dei diritti umani che era una clausola fondamentale tra Stati Uniti e Afghanistan per riavere il comando del paese è stato violato ripetutamente e ora le donne sono private di moltissimi diritti.

Le donne ora non possono uscire da sole ed entrare nei negozi senza un accompagnatore stretto che sia un familiare,  anche se necessitano di medicinali o di generi di prima necessità.  È vietato loro poter frequentare palestre, piscine, parchi pubblici, luna Park ma i divieti che hanno indignato la comunità internazionale sono il divieto di istruzione e il divieto di poter lavorare all’interno delle ONG, sia nazionali che internazionali.

Questa situazione ha portato inevitabilmente all’emissione di sanzioni e di misure di congelamento fondi da parte delle autorità statunitensi che, per cercare di sistemare la situazione attuale, hanno interrotto anche il flusso monetario concordato in precedenza con l’Afghanistan.  Per contrastare questa presa di posizione del governo talebano che mette a dura prova le donne afghane hanno provato a bloccare beni e soldi ad esponenti afghani in modo da tentare di convincerli a ripristinare i diritti femminili precedentemente conquistati.

Zabiullah Mujahid, portavoce del governo afghano, ha esortato Washington a non politicizzare la questione dei beni congelati e a rilasciarli immediatamente. Ha affermato poi:Le riserve estere o i beni dell’Afghanistan, che sono congelati dagli Stati Uniti, sono proprietà del popolo afghano e non dovrebbero essere politicizzati. Vogliamo che rilascino i beni che hanno congelato e non sprechino la fiducia del popolo dell’Afghanistan. La richiesta per la sua estensione non è necessaria. È meglio che i funzionari prendano provvedimenti”.

Biden ha affermato invece in risposta all’accaduto:Ho stabilito che è necessario continuare l’emergenza nazionale dichiarata nell’ordine esecutivo 14064 rispetto alla diffusa crisi umanitaria in Afghanistan e al potenziale di un approfondimento del collasso economico in Afghanistan”.

Questa affermazione e sottolineatura del presidente Usa arriva dopo che il ministero delle finanze afghano ha dichiarato che la crisi economica e umanitaria in Afghanistan è strettamente correlata con  il mancato ricevimento dei sussidi statunitensi ma anche a causa del congelamento dei beni.

Ahmad WaliHaqmal, altro funzionario politico afghano, ha affermato che è importante e  sostanziale che i beni siano riconsegnati e soprattutto sbloccati dall’Afghanistan Bank.

Il politico talebano ha riferito in merito: “Il problema principale è il congelamento del nostro denaro nelle riserve. Se il denaro non fosse congelato e fosse con la Banca centrale, le nostre condizioni economiche sarebbero state migliori della situazione attuale.”

Anche secondo la Camera di Commercio e investimenti afghana il congelamento dei beni, attuato dagli usa, ha avuto un gravissimo impatto sulla crisi già esistente in Afghanistan e ha decretato la povertà e la crisi umanitaria a cui assistiamo oggi.

Il responsabile della Camera di Commercio Mohammed Younus ha riferito in merito a questa questione che:La maggior parte dei problemi che i nostri commercianti hanno dovuto affrontare ora è che i loro soldi sono stati bloccati nelle banche. Il motivo principale è che le risorse dell’Afghanistan non sono accessibili.”

Il presidente Biden ha emanato diversi decreti contro l’Afghanistan e uno in particolare ha diviso 7 miliardi di dollari di beni afghani a metà e una parte sono andati al fondo fiduciario svizzero per l’Afghanistan, mentre la restante parte è andata stata riservata all’aiuto delle aiutare le vittime dell’undici settembre.

Le scelte sanzionatorie e limitanti, compiute più di recente dagli Usa, riguardano proprio le violazioni dei diritti delle donne afghane che sono private dell’istruzione dalla prima media in poi e purtroppo a causa del divieto di lavorare nelle ONG si trovano dover mantenere moltissimi figli da sole, dato che molte donne sono vedove a causa dei combattimenti talebani.

La situazione è molto critica la popolazione è davvero allo stremo e senza la maggior parte dei beni primari necessari e risente oltretutto di un’epidemia di colera che si è sviluppata a nord del paese e delle ripercussioni che tutta la comunità internazionale e sta subendo a causa del conflitto in Ucraina.

Sembra che non sia soltanto il governo statunitense a preoccuparsi della situazione in Afghanistan dato che emerge che si terrà, presumibilmente in questa settimana, una riunione a Mosca proprio per discutere la situazione in Afghanistan con altri paesi del Medio Oriente

Incontro per discutere della situazione in Afghanistan a Mosca

La Russia ha deciso di ospitare, presumibilmente alla fine della settimana corrente o all’inizio della prossima, un incontro con gli alti funzionari della sicurezza regionale in merito alla situazione attuale in Afghanistan. La notizia emerge direttamente da un funzionario russo che ha voluto far presente la situazione a livello internazionale.

Il governo dei talebani ha chiesto che i partecipanti a questo vertice che si terrà a Mosca parlino del riconoscimento dell’Afghanistan e del suo governo.

Tra l’altro il portavoce dell’emirato islamico Zabiullah Mujahid  ha chiesto esplicitamente al Cremlino di invitare al vertice un rappresentante del governo provvisorio dell’Afghanistan.

Il funzionario afghano ha, difatti, detto in merito: “L’Emirato islamico non è stato ancora invitato, ma dovrebbero essere inclusi quegli incontri che discutono dell’Afghanistan, dell’Afghanistan per difendere la sua posizione e discutere le questioni attuali”.

L’incontro sarà con la presenza di funzionari Del Pakistan, dell’india, della Cina e i funzionari addetti alla sicurezza dell’asia centrale e questo emerge direttamente dall’agenzia Tass che ha citato il diplomatico Zamir Kabulov.

Stando a quanto riferito dai media russi sembra che all’incontro sarà presente anche la il consigliere per la sicurezza nazionale iraniana.

Un altro analista politico Aman ha riferito che:La Russia è contraria alla guerra civile in Afghanistan e sta cercando di convincere i vicini dell’Afghanistan a impegnarsi con il governo afghano e a sviluppare un impegno per avvicinarsi al riconoscimento dell’Emirato islamico”.

Joe Biden – Nanopress.it

Munib Rasa ha invece riferito che, a suo avviso, questo incontro non porterà alcun vantaggio e a riferito queste parole: “Questo incontro non porterà alcun vantaggio per l’Afghanistan perché questi paesi non sono pronti a riconoscere l’Afghanistan”.

Negli ultimi due anni la Russia ha ospitato la riunione del forum di Mosca sull’Afghanistan per ben due volte e i partecipanti hanno sottolineato l’importanza del dialogo nazionale, ma soprattutto una garanzia effettiva e concreta del rispetto dei diritti umani, soltanto così potrà essere riconosciuto il governo dai talebani.

 

 

Letizia De Rosa

Mi chiamo Letizia De Rosa, ho 35 anni e per molto tempo ho lavorato nell'ambito della mediazione finanziaria e immobiliare. Amo la natura e il suo potere rigenerante. Sono curiosa e ho, da sempre, fame di conoscenza e proprio per questo approfondisco minuziosamente ogni argomento negli ambiti più disparati. Imparare e conoscere è un punto focale della mia vita e ho sfruttato, così, un momento di difficoltà personale per dare finalmente un ruolo concerto alla mia più grande passione ovvero la scrittura, creando un connubio perfetto tra la penna e tematiche che mi appassionano come la geopolitica e i rapporti internazionali e diplomatici. Questo mi ha permesso, con grande orgoglio e dopo aver acquisito anni di esperienza, di occuparmi su Nanopress.it proprio di ciò che amo di più ovvero di news e dinamiche estere, comprese le relazioni tra Stati.

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