In occasione della seconda edizione di #afiancodelcoraggio dedicata alla sclerosi multipla, è stato proiettato il corto sui tumori femminili per la regia di Maria Sole Tognazzi, tratto dal racconto vincitore del concorso letterario promosso da Roche nel 2016 per raccogliere storie di uomini – padri, mariti, compagni, figli, fratelli, amici, colleghi – che ogni giorno sostengono e accompagnano le donne in lotta contro la malattia. Come Fabio, il cui racconto ha commosso la giuria della prima edizione di #afiancodelcoraggio, dedicata ai tumori delle donne. La storia è diventata uno spot, una partita di tennis giocata dalla compagna come metafora della malattia.
Il progetto è stato lanciato da Roche un anno fa per promuovere un cambiamento culturale nell’approccio ai tumori femminili e sensibilizzare la società sugli aspetti psicologici e sociali delle patologie oncologiche. #afiancodelcoraggio ha avuto il merito di accendere i riflettori su una nuova prospettiva: quella degli uomini che sono stati accanto a una donna a loro cara nel difficile percorso della malattia. Uomini che hanno scelto di condividere la loro esperienza in forma di racconto, a testimonianza di quanto resti ancora da fare affinché il tumore non sia solo un problema delle donne che ne soffrono, ma un tema da condividere con l’intera collettività.
La forte storia di coraggio di Fabio ha preso forma ed è diventata un cortometraggio distribuito nei circuiti cinematografici nazionali partner dell’iniziativa e sulle reti tematiche Mediaset (La5, Iris e Top Crime). Girato dalla regista Maria Sole Tognazzi e doppiato dal fratello Gianmarco, il video è stato presentato a Roma e distribuito nei circuiti cinematografici nazionali (è visibile anche sul sito www.afiancodelcoraggio.it) grazie ai produttori e distributori cinematografici Lotus, Circuito cinema e Massimo Ferrero cinemas.
Il valore comunicativo e di sensibilizzazione nel rapporto uomo-donna di fronte alla patologia è stato proprio uno dei principali parametri che la giuria ha utilizzato nella valutazione dei racconti. “Ho partecipato in doppia veste a questo concorso: da giudice e da regista – racconta Maria Sole Tognazzi – Il messaggio che vorrei si diffondesse è che vincere da soli è molto più difficile”.
Il vincitore Fabio Glionna, ingegnere aereospaziale, ha raccontato la sfida contro il tumore della sua compagna Laura con la leggerezza della metafora sportiva. Ha paragonato la lotta al cancro a un torneo di tennis. “Un torneo che esiste da sempre – scrive Fabio nel suo racconto – ma oggi c’è più gente che gioca, e ci sono più possibilità di non essere eliminati al primo turno”. L’importante è vincere, non partecipare. Nella lotta contro un tumore è questo il motto da perseguire, come scrive Fabio.
In soli 30 secondi, la clip riesce a rappresentare in modo chiaro la difficoltà di quel momento. “Il match è duro, il torneo ha regole strane – si legge nella storia vincitrice – Se vinci il primo ciclo giochi il secondo. Se vinci il primo match non giochi più, se ti chiamano per la seconda partita è perché non avevi vinto la prima”. Fabio si dice ancora emozionato per la vittoria: “gli uomini hanno un modo di rendersi utile diverso rispetto alle donne. A me sembrava di non fare abbastanza per Laura, pareva di essere nell’ombra. L’importante – dichiara – è dare forza, supportare e sopportare la donna che ami perché è molto più semplice affrontare la malattia insieme ad un’altra persona”.
In collaborazione con AdnKronos
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