Sono in arrivo brutte notizie per i contribuenti che hanno usufruito degli aiuti di Stato: la lettera inviata dall’Agenzia delle Entrate invita coloro che hanno fornito dati erronei a restituire le somme percepite o a regolarizzare la propria posizione.
Dal 30 aprile è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate il modulo precompilato per effettuare la dichiarazione dei redditi che fa riferimento all’anno 2024. Grazie a questo modello la compilazione della dichiarazione dei redditi può avvenire molto più facilmente. Nel modello precompilato, infatti, sono presenti diversi dati che riguardano l’utente, vale a dire i contributi previdenziali, la detrazione per le spese sanitarie, gli interventi di ristrutturazione edilizia e altro ancora. La buona notizia è che quest’anno anche i titolari di partita IVA potranno usufruire del modello precompilato.
L’Agenzia delle Entrate viene spesso incontro ai contribuenti fornendo sul proprio sito web tutte le informazioni utili per presentare correttamente la dichiarazione dei redditi, come ad esempio i documenti necessari.
Negli ultimi giorni l’Agenzia delle Entrate ha provveduto anche a inviare una lettera che si rivolge a una specifica categoria di contribuenti. Non è raro che l’agenzia fiscale della Pubblica Amministrazione italiana invii delle comunicazioni ai contribuenti: tuttavia in questo caso si tratta di un avviso tutt’altro che piacevole, dato che i soggetti che stanno per ricevere questa lettera dovranno restituire alcune somme ricevute.
Il provvedimento, pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate lo scorso 8 maggio, informa infatti tutti i contribuenti che hanno ottenuto aiuti di Stato fornendo dati sbagliati di regolarizzare la propria posizione. Questi soggetti, stando a quanto affermato dall’agenzia fiscale, avrebbero infatti inserito nella dichiarazione dei redditi, nelle dichiarazioni IRAP e nel modello 770 del periodo d’imposta 2020 dei dati che non risultano coerenti.
I contribuenti che hanno commesso questi errori hanno due possibilità per risolvere il problema. La prima consiste nel mettersi in regola, ovvero presentare una dichiarazione integrativa che indichi i dati corretti per l’ottenimento delle agevolazioni.
Nel secondo caso, vale a dire il mancato inserimento nei registri RNA (Registro Nazionale degli Aiuti di Stato), SIAN (Sistema informativo agricolo nazionale) e SIPA (Sistema italiano della pesca e dell’acquacoltura) non dipeso da questi errori, i contribuenti sono chiamati a restituire le somme percepite.
L’Agenzia delle Entrate sta provvedendo a inviare queste lettere sia tramite posta ordinaria che attraverso la Posta Elettronica Certificata (PEC). I dati erronei sono emersi in seguito a dei controlli effettuati dopo che le persone interessate avevano effettivamente fruito delle agevolazioni in questione.
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