Ci sono non pochi aggiornamenti pensioni INPS che si uniscono alle brutte notizie: chi sono i soggetti interessati?
Novità e grandi tavoli da parte del Governo Meloni. L’Esecutivo è a lavoro per cercare di mettere in piedi quelle che sono i vari cambiamenti in corsa, in attesa da parte di lavoratori e pensionati. La discussione è suddivisa su due fronti, ovvero la riforma delle pensioni e quella fiscale. Non ci sono solo belle notizie, infatti i pensionati potrebbero dover attendere ancora molto tempo prima che si possa trovare un accordo vero e proprio. Proviamo a fare chiarezza?
Quali sono le novità sulla riforma fiscale?
Le notizie di queste ore parlano della riforma pensioni e riforma fiscale. Il Governo ha posto come priorità questi due argomenti principali, cercando di trovare un punto il prima possibile.
Aprendo una parentesi sulla riforma fiscale, si cerca di trovare la soluzione per abbassare le tasse e rendere il sistema fluido. Questo prevede una riforma IRPEF con sole tre aliquote anche per dipendenti e pensionati.
La revisione dell’IRPEF è al primo posto come richiesta di cambiamento da parte del Governo, che spinge sempre di più per trovare la soluzione adatta a tutti. La semplificazione del sistema è importante per una equità di pari livello, con modifiche particolari ed interessanti.
Si tratta di una bozza al momento, non ci sono ancora documenti o riforme approvate.
Aggiornamenti sulle pensioni, non solo buone notizie
In tema di riforma pensioni, non c’è molto da dire infatti il Governo è a lavoro per offrire una visione completa per questo discorso. Sul tavolo è stato presentato il documento di proroga per la Quota 103, evidenziando il fatto che per una riforma vera e propria si dovrà attendere il prossimo anno o il 2025. Le priorità fissate dalla Meloni sono molte, ma al primo punto c’è il Fisco per tagliare più tasse possibili.
Le pensioni continuano ad essere un tema caldo e sensibile, tanto che l’Europa chiede di fare chiarezza. Per ora sono stati messi a disposizione dei costi, attraverso le stime, considerando che la Quota 41 si potrà attuare non prima del 2025. Sino a quel momento si valuteranno altri strumenti, con alternative funzionali alla Legge Fornero.
La soluzione proposta dalla Lega si basa sul prepensionamento di tutti i soggetti, con 41 anni di contributi versati. Per fare questo – secondo le stime – sono necessari sino a 9 miliardi di euro.
Per il 2024, al momento, sembra che non ci saranno cambiamenti offrendo la Quota 103 come via d’uscita anticipata dal lavoro. Ovviamente, ci saranno dei calcoli da fare sull’assegno pensionistico con tagli sino a quando non si raggiungerà la quota per la pensione di vecchiaia.
Questo quadro mette l’accento su una serie di notizie non propriamente positive per gli italiani pensionati o prossimi al pensionamento. Nei prossimi mesi si potrà avere una visione chiara, seppur restando sempre con gli strumenti oggi a disposizione.