Non si fermano le aggressioni nei confronti delle donne. L’ultima, purtroppo, ma solo in ordine di tempo, riguarda una barista che ha deciso di denunciare tutto.
La donna ha raccontato di esser stata aggredita da un cliente abituale del bar e di esser stata strattonata e presa a pugni. Vediamo insieme cosa è successo.
Barista aggredita
Un’aggressione violenta che ha richiesto l’intervento degli altri clienti presenti per far sì che si evitasse il peggio. Tristemente protagonista di questa vicenda è stata una barista che è stata aggredita all’interno del bar, non da una persona sconosciuta o qualunque entrata lì per caso, ma da quello che sembra esser un cliente abituale.
I clienti presenti, sentendo le urla della donna, sono intervenuti e sono riusciti a salvarla, chiamando poi i Carabinieri. Il tutto, con molta probabilità, è partito da quello che è un semplice caffè in sospeso. Manuela, questo il nome della barista aggredita, lavora al Bar al Municipio di Asolo, in provincia di Treviso.
Lunedì, intorno alle ore 10, un abituale cliente è entrato nel bar, ha preso e consumato il suo caffè, per poi recarsi alla cassa a pagare. E fin qui tutto nella norma, se non il suo tornare dopo circa un’ora ed iniziare a strattonare e tempestare di pugni Manuela, accusandola di prenderlo in giro e proferendo insulti di ogni genere.
Un imprenditore della zona le si è avventato contro
Al momento, chi era presente all’interno del bar, non si era accorto di ciò che stava accadendo. L’uomo, un imprenditore della zona, una persona conosciuta ad Asolo, non insolito a scenate. Manuela si è vista strattonata e presa a pugni all’addome. E sono state proprio le sue urla ad attirare l’attenzione dei presenti, per far sì che l’aggressore venisse fermato.
Immediatamente sono stati chiamati i soccorsi per la donna e i Carabinieri. Manuela ha formalizzato la sua denuncia contro l’imprenditore. Al pronto soccorso, le hanno riscontrato ematomi su braccia e torace, oltre a un evidente stato di choc. I medici che l’hanno poi curata e tranquillizzata, le hanno prescritto una prognosi di 7 giorni.
Stando alle primissime indiscrezioni di indagine, che devono però ancora essere confermate, pare che dietro la reazione violenta dell’imprenditore ci sia stato un equivoco legato a un caffè in sospeso, che egli pensava gli fosse dovuto ma che in realtà aveva già consumato.
Un semplice equivoco che, però, ha scatenato una reazione molto violenta, ancora una volta, nei confronti di una donna che stava soltanto svolgendo il suo lavoro e che non c’entrava nulla con la situazione.