Il 75enne – accusato insieme alla nonna del bambino di lesioni gravissime – sarebbe stato aggredito nei pressi di un ufficio postale a Ventimiglia.
L’uomo avrebbe confessato di aver colpito il piccolo Ryan con un’asta delle tende perché non lo lasciava lavorare, salvo poi ritrattare in una trasmissione televisiva questa sua confessione, spiegando di non aver mai toccato il bambino e di non sapere cosa sia davvero successo. La sua versione dei fatti però non sembra aver convinto del tutto gli inquirenti, né i genitori del bambino, che da giorni chiedono che la verità sul figlio venga fuori.
Un’aggressione in strada, con calci, pugni e insulti, quella avvenuta questa mattina a Ventimiglia ai danni del nonno acquisito del piccolo Ryan, il bambino di Ventimiglia ridotto in fin di vita e tuttora ricoverato all’ospedale Gaslini di Genova.
Il 75enne sarebbe stato aggredito, verbalmente e fisicamente, davanti a un ufficio postale, come riferisce Leggo. Nell’immediatezza dei fatti, l’uomo aveva ammesso di aver aggredito il bambino perché gli aveva disobbedito, confessando l’accaduto ai carabinieri. Qualche giorno dopo – intervistato ai microfoni de La vita in diretta – aveva ritrattato la sua versione dei fatti, riferendo di non sapere cosa sia accaduto davvero al piccolo Ryan. Il suo racconto però non ha convinto del tutto gli inquirenti, che infatti lo hanno iscritto nel registro degli indagati, insieme alla nonna del bambino, con l’accusa di lesioni gravissime.
Intanto, dal letto d’ospedale in cui è ricoverato dal 19 dicembre scorso, il piccolo Ryan si sta lentamente riprendendo, ma si attende la sua totale guarigione, anche per capire cosa sia davvero successo quel drammatico pomeriggio.
Dalle prime testimonianze, una volta sospeso il coma farmacologico, il bambino avrebbe chiesto:
“La nonna è morta?”
Il che potrebbe aprire la strada a diverse ipotesi, tra cui quella di aver assistito a un presunto maltrattamento nei confronti della nonna da parte del compagno della stessa. Cosa sia davvero accaduto però resta ancora un mistero da chiarire. Quel che è certo è che le condizioni del piccolo Ryan siano in fase di miglioramento, come hanno raccontato anche i suoi genitori. A stargli accanto h24 è il papà Simone, mentre mamma Elena lo raggiunge quando può, visto che deve occuparsi anche dell’altro suo figlio, più piccolo di Ryan.
Il pomeriggio del 19 dicembre scorso il compagno della nonna avrebbe colpito il bambino con il bastone di una tenda, perché non gli lasciava finire un lavoro, come da lui stesso raccontato. Il piccolo avrebbe tentato di parare i colpi sferrati dall’uomo, come dimostrano le lesioni al braccio. Dopodiché il 75enne avrebbe caricato il bambino nella sua auto e si sarebbe recato sul posto di lavoro del papà di Ryan, raccontando che il piccolo era stato travolto da un’auto pirata, della quale però non si hanno tracce dalle immagini delle telecamere di sorveglianza della zona.
Le indagini mirano a chiarire cosa sia accaduto al piccolo e se davvero sia stato vittima di un presunto maltrattamento da parte del 75enne, con la connivenza della nonna, che ha sempre difeso il compagno.
La corretta gestione del Sistema Tessera Sanitaria rappresenta un aspetto fondamentale per tutti gli operatori…
Il volto di una madre che ha perso una figlia racconta spesso più di mille…
Un silenzio solenne avvolgeva le strade, rotto solo dal suono cadenzato dei passi e dal…
Ci sono momenti in cui sembra impossibile mantenere la concentrazione. La mente vaga, le distrazioni…
La stagione fredda porta con sé molte domande sulla routine quotidiana, ma c’è un gesto…
Se c'è un momento in cui tutto sembra sospeso, è quando un atleta raggiunge un…