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“Sono strappati alle madri in tenerissima età, a meno di un mese di vita, impauriti, con le pecore adulte che rincorrono piangendo l’allevatore o il pastore, stipati come oggetti in mezzi di trasporto affollatissimi per un viaggio che li porterà dal luogo dell’allevamento a quello della macellazione. Si parla spesso di viaggi inimmaginabili, circa 700 animali in un unico camion, diviso in vari piani. Partono molto spesso dall’est Europa per arrivare poi nel nostro Paese. Non riescono a muoversi, molte volte devono stare ricurvi perché i soffitti sono molto bassi”. Questa è la lunga agonia degli agnelli che ci racconta Fabrizia Angelini, portavoce italiana di Animal Equality, un’organizzazione internazionale per i Diritti Animali fondata nel 2006, da sempre impegnata nella difesa degli animali rinchiusi negli allevamenti e nei macelli, sfruttati per l’abbigliamento, la sperimentazione o l’intrattenimento.
“Questo è il terzo anno che portiamo avanti la campagna “Salva un Agnello” – continua la portavoce – e abbiamo scelto come veicolo del nostro messaggio un video di 60 secondi dove mostriamo la vita degli agnelli nel periodo prima di Pasqua, dalla nascita alla macellazione vera e propria”. Gli italiani sembrano essere diventati sempre più sensibili a questa tematica, visto che negli anni si è registrata una forte diminuzione del consumo, nonostante sia una pratica molto radicata nella nostra tradizione: “L’ultimo dato in nostro possesso sulla macellazione di agnelli risale al 2013, anno in cui ne sono stati macellati (tra importati e non) 2.391.957, con un calo di ben il 43,6% rispetto al 2012 – dichiara Fabrizia Angelini – I dati dell’anno successivo hanno poi confermato questo trend, visto che nel 2014 si registra un 8% in più, quindi più della metà delle famiglie italiane, 6 italiani su 10, hanno deciso di non consumare carne d’agnello, segnando una storica inversione di tendenza in favore di una Pasqua alternativa”.
Nel video della campagna viene mostrato il fenomeno, purtroppo ancora diffuso, della pesatura: “È un fenomeno al limite della legalità (gli animali dovrebbero essere pesati su delle apposite bilance senza essere appesi, ndr). Gli agnelli, di solito una decina ma anche quindici, dipende dalla taglia raggiunta, vengono legati per i carpi e appesi tutti insieme tramite un gancio. È una pratica molto dolorosa, soprattutto perché la struttura ossea è ancora molto fragile e può risentirne, senza contare la paura e il fatto che dimenandosi aumentano la presa dei nodi, provocandosi ferite più o meno gravi. I veterinari che abbiamo intervistato hanno solo confermato in modo tecnico quello che possiamo dedurre guardando il video”.
Dalle immagini presentate nelle diverse investigazioni portate avanti da Animal Equality, si possono isolare i diversi momenti della vita degli agnelli, dalla nascita fino alla macellazione: “La sofferenza degli animali è sotto gli occhi di tutti. Arrivati al macello vengono scaraventati da una parte all’altra, spesso sono coscienti anche durante la macellazione, perché lo stordimento viene fatto in modo approssimativo; nelle immagini possiamo notare che gli animali si muovono anche quando viene tagliata loro la gola o sono spellati” conclude Fabrizia Angelini. Nell’ultimo periodo natalizio, altro momento dell’anno in cui il consumo di carne d’agnello aumenta, l’associazione internazionale ha collaborato con la Polizia Stradale, durante i controlli per eventuali irregolarità nel trasporto degli animali. Il lavoro investigativo ha permesso, tramite un piccolo espediente, di sottrarre due agnelli al loro destino, oggi ospitati al rifugio The Green Place situato a Nepi, poco distante da Roma. La struttura ha anche lanciato “A Pasqua fai un sacrificio. Non uccidermi”, alla quale hanno aderito alcune star del mondo dello spettacolo: Daniela Poggi, Claudia Zanella, Anna Ammirati, Daniela Martani, Loredana Cannata, Diana Del Bufalo, Maria Grazia Capulli, Giovanni Baglioni, Lodovica Mairè Rogati, Alessandra Celletti, Nunzio Fabrizio, Nora Lux, Cristian Stelluti.