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Sono iniziate ormai da circa tre mesi le trasmissioni di Agon Channel, la tv dell’imprenditore Francesco Becchetti che, direttamente dall’Albania, è approdata sul canale 33 del digitale terrestre. Una storia non certo cominciata con i migliori auspici, se si considera che, a pochissimi giorni dal via, Antonio Caprarica ha detto addio al proprio ruolo di direttore delle news e degli approfondimenti lamentando condizioni lavorative improponibili e, poco tempo dopo, è stata la volta del direttore di rete Lorenzo Petiziol.
Effettivamente di aspettative Agon Channel ne aveva create: si era presentata come nuovo punto di approdo per diversi volti noti dello show business nostrano, tra cui Simona Ventura, Luisella Costamagna, Pupo, Sabrina Ferilli e aveva preannunciato una strategia di palinsesto basata sull’autoproduzione, cosa ormai rara nell’era dei format e dei programmi ready-made, pronti per essere mandati in onda, previo doppiaggio.
Complessivamente non si può dire che la qualità dei prodotti proposti sia conforme alle attese: format tutt’altro che innovativi, scenografie spoglie, ritmi lenti, programmi basati sul nulla o quasi. E poi, ancora, repliche, applausi finti, conduttori meno noti che cercano di riempire il tempo e il vuoto di contenuti con sorrisi e battute forzate.
Agon Channel aveva la pretesa di proporsi come nuova tv generalista, capace di spaziare dal talk, al quiz, all’informazione, al talent e in grado di offrire al pubblico qualcosa di nuovo. La percezione, tuttavia, è quella di un canale che assomiglia piuttosto ad una rete locale, con programmi alquanto raffazzonati e che scimmiottano quelli delle reti affermate; con scarsa disponibilità di mezzi e ancor meno di idee. Insomma, di strada da fare Agon Channel ne ha ancora molta, ma se il buongiorno si vede dal mattino, l’alba di Agon non è certo delle più rosee.