L’agopuntura aiuta a guarire gli animali dai loro malanni, anche se parliamo di rapaci notturni come i gufi. A Brinzal, in Spagna, un veterinario utilizza questa antica tecnica cinese, le cui proprietà benefiche sono note da tempo e sdoganate in tutto il mondo, Occidente compreso, per aiutare a recuperare i gufi dai loro malanni. L’utilizzo dell’agopuntura sugli animali è in crescita in tutto il mondo, ma finora ci si era limitati quasi esclusivamente a cani e gatti.
Edurne Cornejo, agopunturista, ha aperto a Brinzal una sorta di ricovero medico per uccelli che hanno incidenti ed altri acciacchi vari, che può aiutare a guarire attraverso l’antica arte cinese. L’ultimo a beneficiare del salvifico trattamento è stato un gufo che si era ferito in una fabbrica di Madrid volando dentro un tubo di una stufa: ‘La prima volta che è venuto, non riusciva a stare in piedi. Poi ha iniziato a procedere a piccoli passi. Ora sta volando di nuovo‘, spiega Cornejo ai media che si sono interessati a questa curiosa ma a quanto pare preziosa attività, giacché al momento ci sono circa 80 esemplari tra gufi reali, allocchi, civette e altre specie in varie fasi di recupero presenti nel ricovero di Brinzal. Il veterinario sostiene apertamente la sua scelta di curare gli uccelli con l’agopuntura, che a suo avviso ‘stimola meccanismi di auto-guarigione nell’organismo, e non provoca effetti collaterali‘.
Come abbiamo accennato in precedenza, è in forte aumento la scelta della tecnica dell’agopuntura per curare gli animali, come afferma anche l’International Veterinary Acupuncture Society, un organismo statunitense fondato nel 1974. I veterinari la consigliano per gli animali che hanno problemi muscolari, dolori ai nervi, patologie della pelle, respiratorie ed intestinali. Specializzato come agopunturista per cani e gatti, Cornejo ha deciso di aiutare gli uccelli in difficoltà aprendo questo ricovero che gratuitamente cura gli animali: all’interno di un capannone, pulcini morti e topi vivi preparati dal personale presente per nutrire i rapaci ricoverati, che grazie ai trattamenti ricevuti potranno al più presto tornare a volare. Non sempre, fortunatamente, la mano dell’uomo viene per nuocere.