Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025

La città siciliana è stata scelta tra una rosa di altre 10 candidate in lizza per il rinomato riconoscimento. La proclamazione è avvenuta durante una cerimonia che si è tenuta a Roma nella Sala Spadolini del ministero della Cultura. 

Valle dei Templi
Valle dei Templi – Nanopress.it

Presente, oltre alla giuria e ai sindaci delle 10 candidate, anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha annunciato una novità per il prossimo anno, con l’istituzione di una Capitale dell’Arte Contemporanea. “I comuni si potranno candidare ogni anno per ospitare opere di arte contemporanea” ha spiegato il Ministro.

Agrigento è la Capitale italiana della Cultura 2025

La Capitale italiana delle Cultura 2025 è Agrigento. La città siciliana ha sbaragliato le altre 9 candidate ed è stata proclamata durante una cerimonia che si è tenuta a Roma nella Sala Spadolini del ministero della Cultura (Mic). Le altre città candidate per il prestigioso riconoscimento erano: Assisi (Perugia), Aosta, Asti, Monte Sant’Angelo (Foggia), Bagnoregio (Viterbo), Orvieto (Terni), Roccasecca (Frosinone), Pescina (L’Aquila), e Spoleto (Perugia).

Presente, oltre alla giuria e ai sindaci delle 10 candidate, anche il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che ha annunciato una novità per il prossimo anno, con l’istituzione di una Capitale dell’Arte Contemporanea. “I comuni si potranno candidare ogni anno per ospitare opere di arte contemporanea” ha annunciato il ministro.

Cos’è la Capitale italiana della Cultura

Istituito nel 2014, questo importante riconoscimento viene assegnato – una volta l’anno – a una città italiana su proposta del Ministro della cultura. A occuparsi delle procedure di selezione è il Segretariato generale del Ministero della cultura. Per il bando del 2025 potevano candidarsi le citta, i comuni e le unioni di Comuni che non avessero già partecipato al bando negli anni 2021 e 2024. Della giuria fanno parte esperti indipendenti di vari settori, dei quali tre vengono nominati dalla Conferenza Unificata, tre dal Ministro  e un ultimo nominato d’intesa tra il Ministro e la Conferenza Unificata.

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