I Mondiali in Qatar si stanno contraddistinguendo per dei recuperi, concessi dagli arbitri, davvero molto lunghi. Nella partita d’esordio dell’Inghilterra contro l’Iran, anche a causa di un infortunio del portiere iraniano, sono stati dati più di 14 minuti in più solo nel primo tempo. E non è certamente stata un’eccezione, perché in tutte le partite viste finora, anche in quella persa dall’Argentina contro l’Arabia Saudita, si è giocato molto oltre il tempo regolamentare.
Pierluigi Collina, che è stato uno dei migliori arbitri al mondo nei primi anni 2000, e adesso è il presidente della Commissione arbitrale della Fifa, ha detto che già prima del Mondiale era stato detto ai direttori di gara di concedere più minuti di recupero. Da anni, infatti, l’organismo del calcio internazionale sta pensando di introdurre il tempo effettivo di gioco, questo perché ci sono gare che vengono giocate per 50 minuti, per esempio, e altre solo per 40, e non solo per l’intervento del Var.
Di calcio vero, spettacolare a questi Mondiali in Qatar – che avete ormai capito che non ci piacciono per nulla – non se n’è visto neanche l’ombra. Siamo solo alla fase a gironi, direte, e non avete tutti i torti, ma vedere la Nazionale ospitante è uno scempio a prescindere (anche dai diritti umani), soprattutto se la nostra Italia se ne è dovuta rimanere in vacanza e il nostro (bel?) campionato si è dovuto fermare.
Oltre a partite generalmente molto noiose, però, una cosa che si può notare è che durano anche un’eternità. Nella gara sopracitata dei padroni di casa contro l’Ecuador, quella che ha dato il via ufficiale a questa ventiduesima edizione della coppa del mondo, il nostro Daniele Orsato, ha concesso sei minuti di recupero nel primo tempo, e sei nel secondo, per un totale, quindi, di dodici minuti in più da giocare. Non è stata un unicum, anzi: è stato il match in cui, di fatto, i tempi regolamentari si sono allungati di meno rispetto alle altre partite.
In Inghilterra-Iran, finita 6-2 per la Nazionale di Gareth Southgate, il direttore di gara ha dato 15 minuti di recupero nella prima frazione per un grave infortunio al portiere iraniano, e 14 nella seconda. In pratica mezz’ora in più di gioco. Al secondo posto, poi, tra i match che sono durati di più (al momento), c’è quello appena concluso tra Argentina e Arabia Saudita – in cui l’Albiceleste di Lionel Scaloni e Lionel Messi ha perso incredibilmente – in cui sono stati dati sette minuti in più nel primo tempo e si è andati oltre il 90esimo, poi, per 14 minuti. Meglio non è andata neanche in Senegal-Olanda e Stati Uniti-Galles, finite entrambe con 14 minuti in più totali.
Non può essere un caso, ovviamente, e infatti non lo è. Al di là del tempo effettivo di gioco, che nel calcio non c’è (ancora) e di cui parleremo dopo, è stato il presidente della Commissione arbitrale della Fifa, Pierluigi Collina, uno dei migliori arbitri al mondo a cavallo tra gli anni novanta e gli anni 2000, a spiegare il perché di questa nuova regola non scritta.
“Quello che abbiamo già fatto in Russia è stato calcolare in modo più accurato il tempo per essere risarcito – aveva spiegato qualche giorno fa a ESPN in merito proprio ai Mondiali -, abbiamo detto a tutti di non sorprendersi se vedranno il quarto ufficiale alzare il tabellone elettronico con sopra un numero grande, sei, sette o otto minuti“. Non solo, perché qualche mese fa, l’ex direttore di gara italiano aveva detto che ci sono “tifosi che pagano per vedere 90 minuti di partita, non 50“, e molto spesso ci sono squadre che giocano per 52, altre per 43: “Se li sommi tutti, la differenza di tempo giocato in un campionato diventa grande“.
Per dire, nelle partite disputate fino a oggi, il pallone è stato in gioco in media 55 minuti, una durata che è su per giù in linea con il tempo di gioco medio del calcio professionistico. Ma, appunto, ci sono stati dei recuperi monstre, che stanno facendo durare le partite in media 106 minuti, quasi dieci in più del solito.
E quindi la presa di coscienza, che non è nuova, come abbiamo accennato, che porta al grande dilemma del calcio: è giusto introdurre il tempo effettivo di gioco come nel basket, per esempio?
L’Ifab, l’associazione internazionale che decide se e come cambiare le regole del calcio, sono anni che sta considerando la possibilità di importare da altri sport, come è stato d’altronde anche per il Var, la novità che potrebbe non solo velocizzare le partite, ma anche di migliorarle.
Non sarebbe, chiaramente, un cambiamento da poco, ma consentirebbe di gustarsi ogni singolo secondo dei 90 minuti canonici che, come ha detto anche Collina, si riducono drasticamente per qual si voglia ragione, quindi l’intervento della Video Assistant Referee, infortuni, sostituzioni, festeggiamenti dopo un gol – che possono essere prolungati o meno ma comunque fanno perdere del tempo -, discussioni, proteste e chi più ne ha più ne metta.
Considerati i commenti, la curiosità e soprattutto i meme che stanno generando le partite dei Mondiali, non è facile pensare che ci abitueremo così presto a una novità del genere. Ma forse fa parte anche della natura delle cose. Fatto sta che, al momento, escludendo la partita dell’Argentina, sono state una delle poche cose emozionanti, se così vogliamo definirle, che abbiamo visto in Qatar.
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