Come cambiano gli stipendi a partire da agosto grazie al decreto Aiuti-bis. Dal cuneo fiscale al taglio dei contributi per gli stipendi.
La prossima settimana arriverà in consiglio il decreto Aiuti-bis, con nuovi tagli ai contributi sugli stipendi medio-bassi, e sulle pensioni. Niente replica del bonus di 200 euro, che viene estesa però ai precari della scuola e dell’agricoltura. Previsto inoltre il taglio al cuneo fiscale e misure in atto anche sulle pensioni: quanto aumenteranno gli stipendi da agosto.
Nella giornata di ieri, 30 luglio, è stata approvata in Senato la relazione governata per la quale – con 193 favorevoli – si voterà alla camera dopo i colloqui tra Governo, partiti e sindacati sociali. Il decreto Aiuti-bis è pronto a intervenire per dare fiato all’economia del lavoro messa in ginocchio, con tagli ai contributi e sostegno alle pensioni.
Una manovra le cui discussioni e riflessioni hanno interessato anche le recenti crisi a Palazzo Chigi, con le note separazioni e prese di posizioni che porteranno alle votazioni del prossimi 25 settembre. E se il decreto non è direttamente proporzionata alla nuova legge di bilancio che ha di fatto causato il cataclisma e la caduta di Draghi, tante nuove misure tra le più controverete verranno emesse a partire dal prossimo agosto.
In ogni caso, crisi a parte, il Governo ha deciso di dare via libera all’Aiuti-bis prevedendo il taglio del cuneo fiscale, l’anticipo della rivalutazione dell’assegno pensionistico, anche per ridurre inflazione e peso su caro carburante.
La misura sarebbe attuata dunque per i prossimi sei mesi, da luglio a dicembre 2022, e varrebbe solamente per i lavoratori con redditi massimi di 35 mila euro annui.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio come cambiano dunque gli stipendi con l’attuazione del decreto Aiuti-bis.
Il taglio dei contributi permetterà ai lavorati – con tetto massimo di 35 mila euro di entrate annue – di poter guadagnare circa 28 euro in più al mese. Questo per chi guadagna 35 mila euro lordi. Per chi ha un reddito lordo di 28 mila euro invece, l’aumento sarà circa di 22 euro, per coloro i quali guadagnano 15 mila euro lordi annui, l’aumento sarà di 12 euro.
Le pensioni riceveranno l’anticipo della rivalutazione di tre mesi, a partire da settembre, del 2%. L’aumento infine potrebbe attestarsi intorno all‘8%, a partire da gennaio del 2023 in quel caso, ma che potrebbe – i ministri devono ancora discuterne – comprendere tutte le fasce, non solo chi ha un guadagno massimo di 35 mila euro.
La settimana prossima il consiglio dei Ministri valuterà e darà via libera al decreto, mentre da difinire il costo complessivo della misura. Si parla di 14,3 miliardi di euro messi ballo.
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