Si è conclusa con il giuramento dei 39 sottosegretari la formazione del governo di Giorgia Meloni. La prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica italiana, al termine dell’evento, ha ricordato ai prescelti che ora rappresentano la nazione e non più un partito, ma soprattutto che è finita la parte divertente del lavoro, e ora è arrivata quella della responsabilità.
I sottosegretari, a cui nel prossimo Consiglio dei ministri verranno affidati anche gli incarichi di viceministri – ma solo per alcuni – sono in larga parte di Fratelli d’Italia, lo schieramento di Meloni, mentre agli alleati di Lega e Forza Italia sono stati affidati rispettivamente undici e otto posti dei 39 a disposizione dell’esecutivo.
I lavori del governo di Giorgia Meloni sono iniziati ufficialmente da più di dieci giorni, ma mancavano ancora alcuni passaggi burocratici per rendere la squadra dell’esecutivo completa, ovvero il giuramento dei sottosegretari, la cui scelta è stata motivo di discussione all’interno della maggioranza, e quindi con gli alleati della premier.
Tutto risolto, comunque, nel primo Consiglio dei ministri, in cui sono stati nominati i politici che aiuteranno i vari ministri nel svolgere i vari compiti e in cui è stato licenziato anche il primo decreto legge, che sta facendo discutere parecchio le opposizioni e non solo.
Il giuramento, comunque, era previsto per oggi. E per l’occasione, ovviamente, ha parlato anche la prima presidentessa del Consiglio donna della storia della Repubblica. “Da oggi non rappresentate voi stessi o un partito – ha iniziato la leader di Fratelli d’Italia rivolta ai 39 prescelti – ma una nazione“.
“La parte divertente del lavoro finisce qui, ora inizia la fase della responsabilità. Se siete qui c’è una ragione, si è ritenuto foste all’altezza“, ha continuato ancora Meloni che poi ha ulteriormente ricordato che sarà un’avventura lunga e in cui verranno date ai cittadini le risposte che si aspettano, “quando saremo all’altezza di quel che abbiamo raccontato“. La premier ha colto la palla al balzo anche per ringraziare i suoi due vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, anche loro presenti alla cerimonia.
Ma chi sono, nel concreto, i 39 sottosegretari del governo Meloni? Vediamoli insieme. Già nel momento della nomina, la premier aveva precisato che erano stati scelti con il “criterio del merito“, tenendo conto chiaramente anche delle mediazioni e del tema della rappresentanza femminile e territorio. “Non è mai un lavoro facilissimo – aveva spiegato ai giornalisti -, ma noi abbiamo fatto tutto in poche ore e dove ho avuto dei dubbi, non ho avuto problemi a farli presenti e ad avere risposte positive“.
E quindi la squadra, composta da 18 sottosegretari di Fratelli d’Italia, sette donne e undici uomini, undici della Lega, di cui tre donne e otto uomini, e otto di Forza Italia, anche loro con tre donne e cinque uomini. Otto di loro, dicevamo, prenderanno i posti di viceministro, e sono alla Farnesina Edmondo Cirielli, alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, all’Economia Maurizio Leo, al Mise Valentino Valentini, all’Ambiente Vannia Gava, al ministero di Salvini Galeazzo Bignami e Edoardo Rixi e al Lavoro e alle Politiche sociali Maria Teresa Bellucci.
Agli Esteri, poi, sono stati scelti come sottosegretari Giorgio Silli e Maria Tripodi; agli Interni Emanuele Prisco, Wanda Ferro e Nicola Molteni. A via Arenula ci sono Andrea Delmastro Delle Vedove e Andrea Ostellari, mentre ad aiutare Guido Crosetto ci sono Isabella Rauti e Matteo Perego. Al Mef sono stati destinati Lucia Albano, Federico Freni e Sandra Savino, e all’ex Mise Fausta Bergamotto e Massimo Bitonci.
Per l’Ambiente, il nome è quello di Claudio Barbaro, all’Agricoltura Patrizio La Pietra e Luigi D’Eramo, alle Infrastrutture e i trasporti Tullio Ferrante, al Lavoro e alle Politiche sociali Claudio Durigon, all’Istruzione Paola Frassinetti, all’Università e alla Ricerca Augusta Montaruli. A coadiuvare il lavoro di Gennaro Sangiuliano alla Cultura saranno tre: Gianmarco Mazzi, Lucia Borgonzoni e Vittorio Sgarbi, mentre per aiutare Orazio Schillaci è stato scelto Marcello Gemmato.
Ai Rapporti con il Parlamento sono state destinate Giuseppina Castiello e Matilde Siracusano. I sottosegretari alla Presidenza del Consiglio sono, invece, Alessio Butti con delega all’Innovazione, Giovanbattista Fazzolari con delega all’Attuazione del programma, Alberto Barachini all’Editoria, Alessandro Morelli al Cipe.
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