Biden è pronto a dare il via libera alle trivellazioni petrolifere nel nord dell’Alaska. Al Gore contro il Presidente Usa
Tirata d’orecchie da parte di Al Gore, che critica Joe Biden e la sua amministrazione dopo la scelta di intervenire in Alaska con le trivellazioni. A rischio una delle zone più incontaminate del Paese; esultano i bipartisan e alcune tribù mentre gli ambientalisti parlano di scelta irresponsabile. L’intervento dell’ex vicepresidente al The Guardian.
Usa, via libera di Biden alle trivellazioni in Alaska: Al Gore contro il presidente
E’ arrivata la strigliata da parte di Al Gore. L’ex vicepresidente e paladino dell’ambiente infatti è intervenuto sulla scelta dell’amministrazione Biden di procedere con il piano di trivellazioni in nord Alaska. Un progetto, dal nome ConocoPhillips Willow Project, voluto dai bipartisan e da tante comunità dello Stato, per portare lavoro anche nelle aree più remote del Paese, e che dovrebbe partire secondo quanto riportato dalla CNN la prossima settimana.
Una decisione che però ha generato molte polemiche, arrivate dagli ambientalisti. La scelta di agire in una delle zone più incontaminate del paese rappresenterebbe infatti, per i contrari alle trivellazioni, un attacco all’eco sistema e per l’ambiente, così come per i nativi americani del posto. Alcune tribù hanno invece accolto con entusiasmo la decisione, sempre per motivi legati ai posti di lavoro.
Duro il commento di Al Gore, che ha parlato di “scelta irresponsabile” in una recente intervista al The Guardian. Gli Stati Uniti, secondo l’ex vicepresidente e candidato alle controverse elezioni del 2000 contro George W. Bush, dovrebbero puntare su un piano che porti il Paese a fare a meno del petrolio, raggiungere un futuro a emissioni a zero: “Dobbiamo mettere fine all’espansione del petrolio, del gas e del carbone“.
A rischio la costa artica della tundra dell’Alaska
Si tratta dunque di un progetto miliardario. Il ConocoPhillips riguarderà inoltre una delle zone più inesplorate e incontaminate dell’Alaska, quella della costa artica della tundra. Sempre secondo quanto dichiarato dal Al Gore, l’intervento dell’uomo in quella zona potrebbe rappresentare un danno gravissimo per i nativi e per l’ambiente, generando inquinamento.
Verranno estratti 180mila barili di petrolio al giorno, almeno è quanto ha promesso ConocoPhillips – la compagnia petrolifera. Un numero incredibile che andrebbe a coprire quasi l’1,6% di tutta la produzione statunitense da un solo sito.
Sull’argomento è intervenuta, brevemente, Karine Jean-Pierre, nella giornata di oggi. La portavoce della Casa Bianca durante il briefing con i giornalisti nel pomeriggio ha detto che nessuna decisione finale è stata ancora presa e che il dipartimento degli interni prenderà una decisione indipendente. Jean-Pierre ha inoltre sottolineato come Biden sia impegnato, con il suo Inflaction Reduction Act a contrastare la crisi climatica come nessun presidente prima d’ora: “Sta portando avanti la più aggressiva agenda sul clima che l’America abbia mai avuto“, mentre la compagnia non ha rilasciato alcuna dichiarazione.