Oggi è la giornata dei temuti orali degli esami di Maturità, a cui 500mila studenti sono chiamati per concludere questo importante passaggio scolastico.
I calendari sono decisi dalle singole scuole e gli orali, che quest’anno tornano a far parte degli esami dopo gli anni della pandemia, partono come sempre da una lettera a caso per poi continuare in ordine alfabetico. Ogni studente è chiamato a impostare un discorso in cui dimostra le capacità acquisite durante l’anno, sia sotto il profilo educativo, che professionale e culturale. Occorre totalizzare il punteggio minimo di 60 punti su 100 per passare l’esame, che nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna, rappresenta l’unica prova per l’impossibilità di sostenere quelle scritte come negli altri istituti.
Iniziano oggi i colloqui della Maturità, tornati a far parte degli esami di Stato dopo gli anni difficili in cui la pandemia si è riversata inevitabilmente anche su questo passaggio fondamentale di fine anno scolastico. In realtà non per tutti è così, infatti i maturandi che vivono nelle zone alluvionate dell’Emilia Romagna, non hanno potuto sostenere gli esami come gli altri studenti d’Italia, per loro oggi si tratta dell’unica prova.
Gli altri invece hanno affrontato le prove scritte del 21 e del 22 giugno, in tema rispettivamente di italiano e di materie diverse in base all’indirizzo scolastico scelto. Oggi appunto si prosegue con l’ultima prova, quella che più preoccupa gli alunni da sempre ma che costituisce una parte importante dell’esame.
In realtà i calendari sono diversi e decisi in autonomia da ogni scuola. Lo svolgimento è molto semplice, si parte da una lettera, estratta il 19 giugno, giorno in cui la commissione d’esame si è riunita. Da lì poi si va avanti in ordine alfabetico e i professori hanno l’importante compito di ascoltare e valutare il colloquio, che deve essere svolto in chiave interdisciplinare, comprendendo anche l’insegnamento trasversale dell’educazione civica. La commissione valuterà la capacità dei candidati di cogliere i collegamenti fra le conoscenze che hanno acquisito dal punto di vista educativo, professionale e culturale.
È molto meglio lo scritto dell’orale, questo quanto emerge dai sondaggi che ogni anno confermano questa tendenza, perché il carico di preoccupazione è minore e per molti esprimersi a parole è più facile rispetto a un faccia a faccia con una commissione composta fra l’altro anche da docenti mai visti prima e che non conoscono le fragilità di ognuno ma giudicano esclusivamente in base alla capacità di impostare un bel discorso.
Lo spunto iniziale per cominciare questa prova, scelto dalla commissione, può essere un’immagine, un piccolo video o un breve testo. Questa fase è fondamentale per valorizzare il percorso formativo di crescita, le competenze, la capacità dei maturandi di elaborare un discorso che comprenda un po’ tutte le materie citando i temi più significativi di ognuna.
Nel corso dell’esame che interesserà 500mila studenti in tutta Italia, i candidati dovranno esporre con una relazione, e in alcuni casi un elaborato multimediale, l’esperienza Pcto (competenze trasversali e orientamento lavorativo), svolta durante il percorso di studi. Come spiegato dal ministro dell’Istruzione Valditara, l’orale ha un valore orientativo e pone ogni studente in condizione di dimostrare qual’è la disciplina che meglio si addice a lui, perché come abbiamo detto l’esame verrà svolto in chiave interdisciplinare.
La commissione terrà conto del Curriculum dello studente, un documento che ha debuttato due anni fa e che verrà allegato al diploma per certificare le attività extrascolastiche di ogni studente, come quelle linguistiche, musicali, culturali, artistiche ma anche di volontariato. Tale documento verrà valutato in sede di Consiglio di Classe e le informazioni saranno utili per capire quali sono state le esperienze formative di ciascun candidato sia all’interno della scuola che nei contesti esterni.
L’orale è importante e occorre raggiungere il punteggio di 60, che corrisponde alla sufficienza, a fronte di un massimo di 100 che invece è considerato come ottimo. Di particolare rilevanza la parte dedicata ai Pcto, in cui lo studente avrà la possibilità di parlare delle proprie scelte future, menzionando se vuole anche l’emergenza della pandemia e come questa abbia influenzato il suo percorso.
Il punteggio che verrà assegnato sarà ripartito così: 12 punti per il terzo anno, 13 per il quarto anno e 15 per l’ultimo anno. Poi c’è la votazione che riguarda il comportamento e anche questo concorre alla determinazione del credito scolastico.
Il voto finale è espresso in centesimi, così suddivisi: un 40 punti per il credito scolastico, un massimo di 20 punti per ogni prova e infine la commissione può decidere di assegnare dei punti bonus per chi ne ha diritto. Dalla somma si arriva appunto al punteggio e in quello massimo, ovvero 100, c’è anche la possibilità di ricevere la lode.
Che dire, in bocca a lupo a tutti!
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