Oggi, nella Corte d’Assise di Reggio Emilia, ha avuto inizio il famoso processo di Bibbiano, denominato “angeli e demoni”. Nessuno dei 17 imputati si è presentato in aula.
Dunque a distanza di tre anni dalla scoperta dei reati di falsi affidi di minori, da parte di alcuni assistenti sociali, amministratori e psicoterapeuti di Bibbiano; oggi ha avuto luogo l’inizio del processo presso la Corte d’Assiste di Reggio Emilia.
A carico di queste figure una serie di accuse gravissime tra cui: maltrattamento sui minori, abuso d’ufficio, frode processuale e falso in atto pubblico. Purtroppo però durante questa prima giornata di processo, nessuno dei 17 imputati si è presentato in aula, dunque si rischia uno stop.
La vicenda inizia con una serie di denunce fatte dai servizi sociali dell’Unione Val d’Enza, società composta da ben sette comuni emiliani, incluso Bibbiano. I reati denunciati riguardavano abusi e violenze a danno di minori.
Per questo motivo nel 2018 iniziano le indagini da parte dei carabinieri di Reggio Emilia, indagini che portano all’identificazione degli autori dei crimini, tra amministratori, assistenti sociali e psicoterapeuti.
Il 27 giugno 2019 infatti, vengono emanate delle azioni cautelari nei confronti di questi soggetti, con l’accusa di aver tolto senza alcuna motivazione valida l’affidamento dei minori alle loro famiglie o conoscenti, per concederli ad altre famiglie di conoscenza dei funzionari.
Una serie di prove tangibili sono state riscontrate, tra cui falsificazione di documenti, relazioni alterate e addirittura abusi fisici e psicologici sui minori. Tutto ciò è stato rinvenuto tramite intercettazioni ambientali da parte dei carabinieri e attraverso l’ascolto dei minori tramite l’aiuto di esperti.
Il caso cardine di tutta l’inchiesta è quello di una bambina, la quale era stata tolta alla famiglia e affidata ad una coppia. Il motivo era che, tramite un disegno della bambina, era emerso che la piccola avesse subito violenze sessuali da parte del compagno della madre.
In realtà è affiorato che quel disegno era stato contraffatto dall’assistente sociale, la quale l’avrebbe modificato personalmente, ritraendo la bambina affianco all’ex compagno della madre e le braccia dell’uomo protese verso le parti intime della minore.
Il tribunale dei minori di Bologna ha poi ricontrollato gli atti e con i dovuti accertamenti ha restituito la piccola alla sua famiglia originale.
Dunque oggi ha avuto inizio il processo a Reggio Emilia. Presenti in aula alcuni dei familiari delle vittime, che si sono costituiti come parte civile. Molte prove pronte ad essere presentate alla corte e una serie di testimoni, tra cui i giudici della corte di Bologna, i quali sono stati ingannati dagli imputati.
Il problema però è che proprio i 17 imputati, tra cui anche il sindaco di Bibbiano, Andrea Carletti (accusato di abuso di ufficio), quest’oggi non si sono presentati in aula, danneggiando dunque il normale svolgimento del processo.
Inoltre va ricordato che alcune delle sentenze per i soggetti coinvolti sono già state emanate in vista della richiesta degli imputati di un processo abbreviato. Ne è un esempio il caso dello psicoterapeuta Claudio Foti, condannato a 4 anni per lesioni dolose gravissime sui minori.
Si tratta dunque di crimini ignobili, commessi contro minori innocenti e già di per sé fragili, che rimarranno per sempre segnati da ciò che hanno subito.
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