Alanis Morissette derubata per due milioni di dollari: il furto nella casa della cantante canadese, a Brentwood, in California, sarebbe avvenuto giovedì nove febbraio, e i ladri si sarebbero portati via solo i monili. Ironia della sorte? A far pubblicità ai suoi ‘brillocchi’ è stata proprio la Morissette, che nei mesi scorsi su Instagram non ha mancato di postare svariati pezzi della sua collezione vintage. Secondo la polizia, dunque, i ladri si sarebbero mossi proprio dopo aver visto i gioielli su Instagram.
Periodo di sfiga nera per Alanis Morissette: poche settimane dopo la rivelazione che il suo ex manager Jonathan Todd Schwartz l’ha truffata per circa 5 milioni di dollari (l’uomo si è dichiarato colpevole) arriva la notizia del mega furto nella sua casa di Brentwood, zona di Los Angeles. Alla cantante – secondo quanto riporta TMZ – sarebbero stati rubati circa 2 milioni di dollari in gioielli.
Al momento non è chiaro se sia stato rubato qualcos’altro, ma per aggiungere il danno alla beffa a far scaturire il furto, seppur in maniera involontaria, sarebbe stata la stessa Morissette. Ironic…amente, infatti, la star (che non era in casa al momento del furto, come non lo erano i suoi due figli Ever e Onyx e neanche il marito Mario “Souleye” Treadway) avrebbe più volte postato su Instagram le foto dei suoi gioielli, arrivando a dire anche da chi erano stati fatti. Anche per questo, la polizia crede che i ladri si sarebbero mossi dopo aver visionato parte del campionario sui social media.
Come detto, la notizia arriva a poche settimane dall’ammissione di colpevolezza di Jonathan Todd Schwartz, ex manager di Alanis Morissette, che ha truffato la sua cliente per circa 5 milioni di dollari. L’uomo, che ha lavorato con la cantante dal 2009 al 2010, ha confessato di aver frodato l’artista canadese annotando spese personali che in realtà erano veri e propri prelievi; la stessa cosa avrebbe fatto con altri due clienti, i cui nomi non sono stati resi noti e ai quali avrebbe rubato altri due milioni di euro. Prima di confessare, Schwartz aveva spiegato che le somme scomparse erano state investite in un business legato alla coltivazione della marijuana (il quale, essendo illegale, non prevedeva documentazione cartacea). Considerata la confessione, se l’ex manager verrà condannato, finirà in carcere per 4-6 anni, invece del massimo della pena fissato in 23 anni; oltre a questo, dovrà pagare 8,2 milioni di dollari a titolo di risarcimento.
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