Possibile svolta nel caso Thomas Bricca, il giovane ucciso la sera del 30 gennaio con un colpo alla testa. Trovato il proiettile con il quale è stato ferito.
Le forze dell’ordine, secondo quanto riferito in queste ore, avrebbero messo le mani sul proiettile che ha causato la morte di Thomas Bricca. Possibile svolta dunque nel caso riguardante il giovane ferito mortalmente lo scorso 30 gennaio: adesso la Procura è al lavoro per dare un volto al killer. Dopo le rivelazioni social di un giovane di Alatri spunta anche la pista razzismo come motivazione della rissa e della conseguente sparatoria.
Una scoperta che potrebbe rappresentare una svolta per le indagini. E’ di poche ore la notizia del ritrovamento del proiettile che ha ucciso Thomas Bricca, trapelata di recente ma pare che gli investigatori fossero già in possesso del proiettile da qualche giorni e che avessero provato a non far uscire la notizia. Un ritrovamento fondamentale, che qualora portasse a ritroso al riconoscimento dell’arma utilizzata per effettuare l’omicidio, potrebbe portare la Procura più vicina al killer.
Non ha ancora un volto infatti l’omicida che il 30 gennaio ha sparato un colpo alla testa del 19enne di Alatri. Il proiettile è stato trovato tra “il girone” e l’ex campo di pallacanestro della città, nel corso delle indagini la scorsa settimana.
I carabinieri del Ris adesso stanno esaminando il reperto, per stabilire quale sia l’arma dalla quale è esploso, mentre proseguono le indagini che seguono la pista della vendetta. Un’esecuzione portata avanti da due mandati di Alatri secondo una delle ipotesi dei carabinieri, ma con esecutori rom, del Casermone che si trova a Frosinone. Inizialmente si era pensato a un regolamento di conti tra bande, mentre adesso l’ipotesi. quella di una vendetta appunto per una rissa che si era verificata la settimana precedente al giorno dell’omicidio.
Anche altre piste seguite dagli inquirenti, come quella del razzismo. Nelle scorse ore infatti la testimonianza di un 20enne Omar Haudy ha fatto emergere ulteriori dettagli. Secondo il ragazzo infatti, che si è dichiarato il vero destinatario del proiettile, la motivazione era quella del razzismo e la rissa precedente era partita da sette ragazzi, scagliatisi contro un giovane che aveva risposto in arabo.
Haudy sui social, dopo aver raccontato la sua versione ai carabinieri, è intervenuto insieme ad alcuni amici nelle scorse ore raccontando quanto successo. “Ve la dico io la verità – racconta su Instagram – è nato tutto per razzismo, se non moriva Thomas moriva un altro ragazzo, era una cazz*ta, loro sono schifosi” si riferisce ai fratelli presentatisi ai carabinieri.
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