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Non poteva non partire da Romina Power l’intervista di Albano Carrisi a Le Invasioni Barbariche, teatro di una confessione a tutto tondo del cantante pugliese. Ma le dichiarazioni più controverse dell’ospite hanno avuto senz’altro ad oggetto la figura di Putin, a suo giudizio un fautore della democrazia in Europa.
E’ difficile parlare di Albano senza citare Romina e l’ospitata a Le Invasioni barbariche inizia proprio dalla grande e storica reunion tra i due, avvenuta qualche mese fa a Mosca. La Bignardi mostra il filmato del grande evento, che ha visto salire sul palco anche la madre del cantante e i due figli avuti da Loredana Lecciso. Dopo la bellezza di diciannove anni, e contatti pressoché inesistenti, la coppia è tornata ad esibirsi insieme. Molti gli aneddoti su Romina raccontati da Albano, dal primo e galeotto incontro su un set cinematografico alla ‘scoperta’ del talento musicale di lei. L’artista racconta di aver intravisto una musicalità nella Power, originale e moderna nella sua americanità, e di aver puntato su quello.
Sa dove andare a colpire Daria Bignardi che, oltre a farlo sbottonare sulla vita privata, mette l’ospite di fronte a una tematica scottante quale può essere la politica di Vladimir Putin. Non è un segreto che il Presidente della Federazione Russa sia tutt’altro che magnanimo con i propri oppositori, giusto per usare un eufemismo. L’ultima crisi che ha coinvolto la Russia e l’Ucraina ha scatenato l’indignazione dell’opinione pubblica, oltre che dei capi di Stato di tutto il mondo. Risultato finale? La nazione guidata da Putin è stata esclusa dal G8, ma Albano sembra non essere d’accordo con questa decisione, lanciandosi in una dichiarazione piuttosto forte:
‘Io non la vedo una cosa giusta. Putin ha seminato una buona dose di democrazia in Russia.’
Alla conduttrice non sembra vero e incalza l’ospite, invitandolo a spingersi oltre.
‘Insomma, tu sei uno dei pochi che si sente di difendere le scelte di Putin. Anche riguardo a queste Pussy…’
La Bignardi si riferisce ovviamente alle Pussy Riot, il collettivo di rivolta tutto al femminile che opera sotto anonimato e che manifesta la propria opposizione al regime istituzionale attraverso atti provocatori. Per lo più, le giovani si denudano in pubblico e non hanno esitato a farlo anche in luoghi di culto. Il cantante di Cellino San Marco mostra disapprovazione:
‘Pare logico che queste con tanti posti liberi a disposizione debbano andare a spogliarsi in chiesa? Bisogna avere rispetto, non è luogo dove fare queste cose.’
Daria Bignardi gli ricorda allora che le ragazze in questione sono state condannate a 2-3 anni di carcere per quel fatto, ma il cantante non si scompone: per lui la pena è adeguata al reato.
Albano è anche questo.