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Albano accetta il verdetto di Sanremo 2017 (‘È una gara, l’eliminazione ci sta: il bilancio è comunque positivo‘), crede nelle potenzialità del brano portato allo scorso Festival e non vede l’ora di ricimentarsi sul palco dell’Ariston il prossimo anno. Il cantante si confessa a Televisionando, sottolineando di essersi divertito, di aver creato grande interesse con la sua esclusione e che spera in una partecipazione futura. ‘Sanremo lo vedo come il campionato di calcio (…) l’importante è che ci sia sempre il gioco, l’essenza, in questo caso, di un Festival. Crei sempre interesse e, soprattutto, Sanremo mi diverte‘, sostiene.
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Intervistato da Televisionando Albano Carrisi traccia un bilancio del Festival di Sanremo 2017, anticipa un suo ritorno sul palco dell’Ariston e parla anche della sua contestatissima esclusione. Il cantante spiega dunque che la sua partecipazione di quest’anno è positiva, che la sua esclusione ha creato grande interesse ma che comunque se la gara è strutturata così (si vince, si perde) ci può anche stare: ‘Fa parte del gioco e io accetto qualsiasi tipo di avvenimento, condiviso o non condiviso‘.
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Esclusione nonostante, Albano sottolinea comunque che la sua Di rose e di spine è una canzone bellissima, difficile – non immediata come Felicità – e per cui ci vuole un po’ di meditazione, ma di bellezza unica. Racconta l’amore, il motore più importante e senza il quale non si va da nessuna parte. Quanto ai concorrenti, Albano ribadisce che il fatto che non ne conoscesse alcuni è colpa sua, perché girando tutto il mondo non ha tempo di seguire il mondo della musica italiana: ‘Tanti personaggi li ho scoperti a Sanremo, ma è un peccato‘, dice il cantante a Televisionando.
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Il cantante rivela di aver incontrato Carlo Conti a Porta a Porta, conduttore e artista si sono parlati e comunque – ricorda il cantante – a Sanremo ha provato le grandi vittorie, le esclusioni, i secondi e terzi posti, è stato ospite (l’ultima nel 2015): facendo un paragone con un museo, del Festival ha visto una buona parte ma non tutto, ed è per questo che ci tornerà. Albano vede Sanremo come il campionato di calcio, ci sono annate sì e annate no, ma l’importante è che ci sia il gioco, ma non è detto che torni nel 2018: non ha deciso quando, lo fa ogni due o tre anni, certo – riconosce – l’età avanza ed è meglio prima che poi, ma l’età è soltanto un riferimento anagrafico e lui non sente i suoi 73.
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A Sanremo 2017 c’era anche Cristel Carrisi, figlia di Albano e inviata di Domenica Live: in questo caso, il cantante spiega che la figlia a trent’anni, ha accettato una proposta e si è divertita, e che comunque è meglio sapere una figlia che lavora piuttosto che una figlia che fa altre strade. E infine, se il cantante dovesse raccogliere le sessantasette edizioni del Festival di Sanremo in una canzone non lo farebbe, perché da Sanremo sono partite le più belle canzoni conosciute al mondo, grazie a Sanremo sono nati Vasco Rossi, Eros Ramazzotti, Laura Pausini. Il cantante non capisce dunque le critiche al Festival, che ‘Ha semplicemente dato lustro alla canzone italiana. Sanremo va rispettato perché è un punto di riferimento eccezionale, come il Duomo di Milano, Sanremo è il duomo della musica leggera in Italia e nel mondo‘.