I legali di Alberto Genovese, condannato a 6 anni e 11 mesi per violenza sessuale, avevano chiesto l’affidamento a una comunità.
Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha respinto l’istanza.
Alberto Genovese, l’ex imprenditore condannato a 6 anni e 11 mesi per violenza sessuale, deve restare in carcere. A deciderlo sono stati i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Milano, che hanno respinto l’affidamento terapeutico a una comunità, a cui si erano appellati i legali di Genovese. Una richiesta che può essere avanzata solo nel caso in cui la pena ancora da scontare non sia superiore ai 6 anni. L’imprenditore, a cui restano da scontare poco meno di 4 anni di carcere, è stato in una clinica per combattere la sua tossicodipendenza. Dopo questo percorso, nel febbraio scorso è arrivato nel carcere di Bollate, dopo un primo periodo di detenzione nel carcere di San Vittore.
All’ex fondatore di start up si contestano due episodi di presunta violenza sessuale. Il primo sarebbe avvenuto nella sua villa a Ibiza il 10 luglio del 2020, dove si sarebbe consumata una violenza ai danni di una 23enne, stordita con un mix di droghe e poi abusata. Il secondo episodio riguarda una ragazza di 18 anni,e sarebbe avvenuto il 10 ottobre di quello stesso anno a “Terrazza sentimento”.
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