Alcolismo: sintomi, conseguenze e terapia, quali sono? Innanzitutto chi soffre di questo disturbo ha una dipendenza fisica e psicologica dall’alcool, un problema che sicuramente non compare all’improvviso, ma insorge lentamente, quasi in maniera subdola, e poco alla volta modifica l’equilibrio di alcuni neurotrasmettitori, che inducono il soggetto ad avere una necessità sempre più stringente di assumere alcolici. Si tratta di una condizione patologica potenzialmente severa, che può creare un numero impressionante di danni all’organismo. Le conseguenze dell’alcolismo cronico possono interessare quasi tutti gli organi del corpo umano; i danni possono spingersi sino alle estreme conseguenze quando ci si trova dinanzi a casi di alcolismo giovanile. Scopriamo nel dettaglio la complessa sfera dell’alcolismo: i sintomi, le conseguenze e le possibili terapie.
Alcolismo: le cause
Per l’alcolismo le cause sono diverse e notoriamente, secondo i ricercatori, sono il risultato di un complesso intreccio di fattori genetici e ambientali. Ma vediamo nel dettaglio le principali cause dell’alcolismo:
– Assunzione prolungata di alcol: bere troppo e regolarmente per un lungo periodo può portare alla dipendenza.
– Età: i soggetti che iniziano a bere in giovane età, corrono maggiori rischi di dipendenza e abuso.
– Sesso: gli uomini sono più esposti al rischio di dipendenza rispetto alle donne; tuttavia le donne vanno incontro a un rischio maggiore di contrarre patologie connesse al bere, come ad esempio le malattie epatiche.
– Precedenti familiari: in presenza di un genitore alcolista, il rischio per i figli di sviluppare la dipendenza è piuttosto alto.
– Depressione e altri disturbi mentali: L’abuso di alcol e anche di sostanze stupefacenti è molto frequente nelle persone affette da disturbi mentali, come ansia o di depressione.
– Fattori socio-culturali: frequentare amici o avere un partner che beve regolarmente può aumentare il rischio di alcolismo. Inoltre, avere subito gravi traumi infantili e non avere avuto il giusto sostegno da parte della famiglia sono fattori negativi predisponenti all’alcolismo.
– I geni che controllano il metabolismo dell’alcol possono essere i responsabili di un aumento/diminuzione del rischio.
E’ importante chiarire che la dipendenza fisica dall’alcol non compare all’improvviso e in maniera netta, è un processo lento, che scivola subdolamente nella quotidianità, stravolgendola poco alla volta. Con il trascorrere del tempo, il consumo eccessivo di alcol modifica l’equilibrio dei neurotrasmettitori cerebrali connessi al piacere del bere. Tali modificazioni inducono l’organismo a desiderare l’alcol, sia per sentirsi bene, che per evitare le sensazioni negative.
Alcolismo: sintomi
Dell’alcolismo i sintomi sono molti e differenziati: dalla necessità impellente di bere alle amnesie temporanee. Il soggetto che soffre di alcolismo cronico non riesce a controllare la quantità di alcool bevuta, in molti casi beve nascondendosi dagli altri, conserva bevande alcoliche anche in auto o sul luogo di lavoro e manifesta i sintomi dell’astinenza, come nausea e sudorazione. Con il tempo l’alcolismo porta anche ad avere difficoltà relazionali. Vediamo nel dettaglio, tutti i sintomi dell’alcolismo cronico:
– Incapacità di limitare la quantità di alcol da assumere;
– Necessità urgente di bere;
– Sviluppo di una maggior tolleranza all’alcol, ovvero per avvertirne gli effetti è necessario bere maggiori quantità;
– Problemi legali o difficoltà relazionali, di lavoro o economici dovuti all’alcol;
– Bere da soli o di nascosto;
– Sintomi di astinenza, come nausea, sudorazione e tremore, quando non si beve;
– Amnesie temporanee: incapacità di ricordare conversazioni o appuntamenti presi;
– Ritualità: bere diventa un rito, una routine e quando qualcuno lo fa notare, il soggetto si irrita;
– Perdita di interesse per le attività e gli hobby di sempre;
– Irritabilità se incombe il bisogno di bere ma non si hanno alcolici a portata di mano;
– Conservazione di alcolici in luoghi improbabili, a casa, sul posto di lavoro, o persino in auto;
– Bere grandi quantità di alcol, ubriacarsi volutamente per sentirsi meglio o ‘finalmente normali’.
E’ comunque doveroso distinguere tra abuso di alcolici e alcolismo cronico: nel primo caso anche se si eccede con il consumo di alcol, non si è completamente dipendenti, perché non si avverte il desiderio compulsivo di bere. Inoltre, quando non si beve, i sintomi dell’astinenza possono non comparire. In entrambi i casi comunque, sia che si tratti di abuso di alcol che di alcolismo cronico, è fondamentale considerare la situazione, potenzialmente pericolosa per la salute del soggetto, e attivarsi per porvi rimedio.
Alcolismo: conseguenze
Dell’alcolismo le conseguenze possono essere terribili per l’organismo, per la psiche e anche sul piano sociale. Anche se si tende spesso a considerare l’alcol un eccitante, la verità è totalmente differente: a dosaggi elevati deprime il sistema nervoso centrale e ha azione sedativa, oltre ad abbassare la soglia di inibizione. Ecco tutti i danni dell’alcolismo:
– Perdita di coordinazione muscolare;
– Incapacità di fare discorsi razionali;
– Perdita dell’equilibrio;
– Eccitazione;
– Irritabilità;
– Arrossamento di viso e occhi;
L’alcolismo cronico può portare anche all’insorgenza di patologie severe come:
– Disturbi epatici: l’alcolismo può causare l’epatite alcolica, un’infiammazione del fegato. In presenza di alcolismo cronico, l’epatite può portare a danni irreversibili dei tessuti epatici(cirrosi epatica);
– Disturbi gastrici: l’alcolismo porta all’infiammazione della mucosa dello stomaco (gastrite) ed è in grado di interferire con l’assorbimento delle vitamine del gruppo B e di altre sostanze nutritive;
– Disturbi pancreatici: l’alcolismo cronico può interferire con gli ormoni prodotti dal pancreas, che regolano il metabolismo e gli enzimi che contribuiscono alla digestione dei grassi, delle proteine e dei carboidrati;
– Problemi cardiaci: l’abuso di alcol alcolismo può provocare un’innalzamento della pressione e aumentare il rischio di insufficienza cardiaca o ictus;
– Complicazioni del diabete (ecco i sintomi per riconoscerlo): l’abuso di alcol aumenta il rischio di ipoglicemia (livello di glucosio nel sangue troppo basso).
– Alterata funzionalità sessuale e ciclo mestruale: l’abuso di alcol può causare disfunzione erettile e nelle donne interrompere il ciclo mestruale;
– Problemi agli occhi: l’alcolismo cronico può causare debolezza e paralisi dei muscoli oculari;
– Malattie congenite nel feto: l’abuso di alcol in gravidanza può causare la sindrome alcolica fetale;
– Osteoporosi: l’alcolismo cronico porta a un indebolimento delle ossa, con un maggior rischio di fratture;
– Complicazioni neurologiche: l’alcolismo cronico può portare a intorpidimento delle estremità, disturbi mentali, demenza,
Nei casi più gravi l’abuso di alcol può condurre al coma etilico, una condizione fisica potenzialmente letale.
A tutto ciò si aggiungono, tra i danni prodotti dell’alcolismo cronico, anche diverse conseguenze sulla vita sociale, lavorativa e affettiva:
– Capacità di giudizio e freni inibitori abbassati, con conseguenti scelte e comportamenti incoerenti o dannosi;
– Incidenti in macchina o in moto o domestici;
– Scarso rendimento lavorativo e scolastico;
– Aumento della probabilità di commettere crimini violenti;
– Aumento del rischio di avere rapporti sessuali non protetti, con conseguente aumento delle possibilità di contrarre malattie sessualmente trasmesse;
– Perdita di oggetti personali;
– Perdita del lavoro;
– Perdita degli affetti, divorzio, perdita della casa;
– Violenze domestiche;
Alcolismo giovanile
L’assunzione di alcol nei soggetti giovani può provocare danni ancora maggiori. Gli incidenti connessi all’alcolismo giovanile sono una delle principali cause di morte in questa fascia di età. Le morti per abuso di alcol tra i giovani possono essere legate anche ad annegamento, suicidio e omicidio. L’abuso di alcol nei giovani è strettamente connesso a una maggior libertà sessuale e al rischio di avere rapporti sessuali non protetti.
Alcolismo: la terapia
Dopo aver analizzato i sintomi, le conseguenze e i danni dell’alcolismo, le terapie quali sono? Esistono diverse tipologie di intervento, dalla consulenza psicologica breve fino alla possibilità di un ricovero. Naturalmente è di primaria importanza anche l’aiuto delle persone che stanno intorno ad un soggetto che soffre di alcolismo cronico, soprattutto perché l’alcolista non è quasi mai cosciente di avere un problema e non manifesta la volontà di essere aiutato. Anche nella fase della scelta del tipo di aiuto più idoneo al singolo caso, è di fondamentale importanza distinguere tra un abuso di sostanze alcoliche e una vera e propria dipendenza. Nel primo caso il problema potrebbe essere di facile risoluzione, ma nel secondo caso è indispensabile trovare un metodo adeguato per indurre il paziente a smettere di bere. Da soli non si può uscire dall’alcolismo cronico.
Innanzitutto, una consulenza psicologica, che può consistere anche in una psicoterapia, è essenziale per cercare di rintracciare le cause che stanno alla base dell’alcolismo cronico. Spesso, infatti, i soggetti mostrano preesistenti problemi psicologici, depressione o sindrome ansiosa.
Una terapia completa, comunque, prevede anche la messa in atto di un programma di disintossicazione in ospedale o in apposite strutture specializzate. Al soggetto per alcuni giorni possono essere somministrati anche dei farmaci sedativi, con l’obiettivo di ridurre la gravità dei sintomi dell’astinenza. Si utilizza ad esempio il naltrexone, che riesce ad eliminare le sensazioni positive che si avvertono quando si beve, oppure il disulfiram, che causa nausea, vomito e mal di testa nel momento in cui si assumono bevande alcoliche. Un altro medicinale utile per combattere il desiderio di bere è l’acamprosato.
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