Questa mattina Alarm Phone ha perso i contatti con il barcone a largo della Libia, poi sono stati ripristinati.
Da ieri seguiamo la vicenda di 47 migranti bloccati a largo della Libia su un natante in pessime condizioni, che difficilmente reggerà al maltempo e alle onde alte ancora per molto. Alarm Phone ha denunciato al situazione già da ieri e oggi sono stati attimi di paura ma poi i contatti sono stati ristabiliti in mattinata. Si aspetta ancora l’intervento delle autorità.
Migranti in difficoltà a largo della Libia
Ieri Alarm Phone, l’organizzazione che si occupa di segnalare i migranti che si trovano in mare in particolari difficoltà, ha riferito che a largo della Libia si trova un barcone di fortuna contenente 47 migranti. A bordo regna il panico perché queste persone sono praticamente alla deriva, abbandonate a loro stesse in mezzo al mare in tempesta.
In questi giorni le condizioni meteorologiche non sono state delle migliori e in balia delle onde alte, si teme che questi migranti possano fare la stessa fine di quelli che hanno perso la vita a Steccato di Cutro, anche se in questo caso sarebbe molto più grave perché si tratterebbe di una tragedia annunciata.
Nessuno sembra dare ascolto al loro grido di aiuto, a parte Alarm Phone che sta sollecitando le autorità libiche e non solo, per intervenire e organizzare il recupero dell’imbarcazioni.
Poche ore fa c’erano dei pescherecci che hanno avvistato queste persone ma purtroppo non erano equipaggiati per trarli in salvo e così non hanno potuto fare niente per loro.
Poi stamattina la terribile notizia della perdita di contatti, riferita dalla stessa associazione che sta seguendo la situazione di queste persone.
“siamo molto preoccupati, abbiamo perso i contatti e la guardia costiera libica ci ha detto che le autorità italiane avrebbero coordinato i soccorsi ma ancora non abbiamo informazioni. dobbiamo salvare questi migranti e portarli in salvo in europa immediatamente”.
Si tratta di un passaggio di responsabilità quello a cui stiamo assistendo, un passamano dove ci sono in gioco vite umane e l’associazione umanitaria che si occupa della segnalazione di migranti nelle acque del Mediterraneo è sconvolta da come nessuno sia in gradi di prendersi la responsabilità e andare a salvare i migranti che terrorizzati continuano a chiedere aiuto e riferiscono che il meteo è molto avverso.
Finalmente intorno alle 9 i contatti con il barcone alla deriva sono stati ristabiliti. Sono davvero esausti e in un nuovo tweet, Alarm Phone ha annunciato che i migranti hanno chiamato di nuovo questa mattina dopo appunto diverse ore in cui non si sapeva più nulla delle loro condizioni.
Alarm Phone: “Barcone dalla Libia alla deriva, a bordo circa 50 migranti. Sono ancora in mare, in difficoltà. A 24 ore dal primo avviso, in condizioni meteo avverse, sono esausti” #ANSA https://t.co/u8ES12t0WT
— Agenzia ANSA (@Agenzia_Ansa) March 12, 2023
Sono tornati a chiedere aiuto e il loro appello è stato raccolto anche da Sea Watch.
È da ieri mattina che i migranti stanno chiedendo aiuto e intorno a mezzogiorno si è avvicinato un mercantile per soccorrerli ma come dicevamo non ci sono state le condizioni per farlo.
Le accuse
Arrivano intanto via social le accuse di tutte le Ong oltre ad Alarm Phone. Queste hanno puntato il dito verso una mancanza di organizzazione importante, per la quale la Libia dice che è responsabilità dell’Italia e viceversa, con il risultato che nessuno sta praticamente muovendo un dito per soccorrere queste persone.
Pesantissime le accuse di Emergency:
“il dramma di steccato di cutro è il frutto di scelte politiche che impediscono l’ingresso legale nel nostro paese. è necessario che l’italia e l’europa organizzino una riforma per accogliere i migranti, altrimenti vivremo sempre stragi simili”.
Rincara la dose Sea Watch, Ong che opera nel Mediterraneo Centrale:
è intollerabile che l’unica via di accesso in italia per queste persone sia il mare. questo le espone a rischi terribili e l’assenza di soccorso che si sta verificando è un crimine. i migranti continuano a morire, gli ultimi addirittura quando la meta era a pochi metri di distanza, ben visibile”.
Questo ovviamente in riferimento al naufragio in Calabria dove sono morti più di 70 migranti fra cui tanti bambini, e proprio in merito a questo aspetto si è unita al coro di voci di protesta anche quella dell’Unicef:
“ancora una volta ci troviamo a piangere la morte ingiusta di chi cerca un futuro migliore e fugge dalla povertà e dalla guerra. la politica pensa che alzare muri e restrizioni per le ong sia la strada ma non è così. queste sono l’unica speranza di salvezza per i migranti al momento”.
Continueremo a seguire l’odissea dei 47 occupanti che ancora si trovano alla deriva, sperando che questi continui appelli riescano a smuovere le acque dei piani alti, da cui al momento per ora non ci sono dichiarazioni.
Di certo possiamo dire che fatti del genere in qualche modo incentivano “i reati” delle Ong perché queste si trovano costrette ad aggirare la burocrazia per velocizzare i soccorsi, anche perché spesso è solo questione di tempo prima che accada un dramma in mare, proprio come in questo caso.