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Alessandra Amoroso è tornata con Vivere a Colori, il nuovo album in uscita venerdì 15 gennaio 2016. 14 brani carichi di ritmo e di energia, con sonorità diverse, ma tutti accomunati dal marchio di fabbrica della cantante, ovvero l’inconfondibile timbro. La Amoroso ha presentato il nuovo lavoro alla stampa in un incontro in cui si è raccontata e ha raccontato il percorso fatto per arrivare fino a qui, dal rapporto con il Sud America ai momenti difficili – superati -per via dell’operazione alle corde vocali. Un percorso di crescita e di cambiamento ‘sicuramente nei testi. Anche i suoni dell album sono diversi rispetto a quelli precedenti. Penso di non aver bruciato le tappe e abbiamo cercato di fare un album diverso, con un un sound diverso, e che si potesse ballare’.
Se ci fosse un termine per descrivere Alessandra Amoroso, sarebbe sicuramente ‘eclettica’; ma Alessandra è anche solare, semplice, divertita, entusiasta, professionale. Un insieme di aggettivi che scaturisce dalla forza del suo personaggio, nato tra i banchi di Amici e cresciuto in mezzo a quella che lei chiama big family, i suoi fans. Giacca bianca, maglia cipria, leggings neri, la Amoroso ha fatto il suo ingresso con un sorriso pieno di energia. ‘Sono molto felice di questo album’, dice subito, ‘perché, oltre ad essere a colori, mi ha permesso di entrare in altri mondi, come quello di Elisa, con cui ho visto un altro cielo, altri colori, e ho avuto la possibilità di conoscere una persona molto spiritosa. In tv vedevo sempre una persona seria, molto professionale, ed è stato molto bello conoscerla come artista: è una macchina da guerra’.
La collaborazione con Elisa Toffoli , però, non è l’unica presente nell’album: tra i nomi dei colleghi che hanno lavorato a Vivere a colori anche Tiromancino e Tiziano Ferro. ‘sono felice che ci sia Tiziano perché è un filo conduttore che ci ha permesso di restare uniti anche per questo lavoro, che è una figata!’. Alessandra Amoroso fa fatica a contenere la soddisfazione per questo nuovo album, ha voglia di raccontarsi, di spiegare la genesi di Vivere a colori: ”ono felicissima e non vedo l’ora di poterlo trasmettere agli altri: ogni progetto è sempre un rimettersi in gioco e di Vivere a colori mi piace il suono, mi piace il messaggio. Sono sempre Alessandra, sul palco porto me stessa, sono cretina fuori e cretina dentro, ma sono felice di farlo perché me l’hanno insegnato i miei nonni, la mia famiglia, il mio splendido Salento’.
Parlando di famiglia, di radici e di affetti, Alessandra si emoziona e non ha paura di mostrare le sue debolezze: ‘Il pianto è una cosa bella. E’ difficile poterlo fare davanti alla gente perché fai vedere quello che sei, ma sono felice di aver costruito questo rapporto con la mia famiglia, una famiglia così grande, e non smetterò mai di piangere’.
La carriera della Amoroso, però, non è stata sempre una passeggiata: nel 2015, infatti, ha rischiato di subire una battuta d’arresto per via di un problema alle corde vocali. ‘Ringrazio il logopedista. Non mi sono comportata bene con il mio strumento, ma ne sono uscita vittoriosa’. Esperienza che ha provocato un cambiamento nel modo di comunicare, come fa notare Radio Italia, che si ravvisa già nei testi: non più solo la tristezza per la fine di un amore, ma anche la lucidità nel raccontarlo: ”a verità è in tutte e due le cose. Di solito mi trovo un po’ più giusta quando canto canzoni un po’ tristi, ma ho tante cose dentro di me che magari tanti non sanno, faccio fatica a parlare della mia vita privata. Ho scelto di fare la cantante: faccio fatica, sono diesel, ma faccio la cantante’. E ancora ‘Mi sentivo comoda sulle ballate, sulla lacrima andante, ma avevo dentro la voglia di cantare la positività. Io sono l’eccesso, ma sono contenta di essermi lasciata andare, di aver dato questo (l’album, ndr) e di lanciare un messaggio diveso. Dopo il problema alle corde vocali volevo essere una bella macchia di colore vivace in tutto questo grigio e spero di esserci riuscita’.
E alla fatidica domanda ‘Sanremo sì, Sanremo no?’, Alessandra risponde: ‘Tendenzialmente è sempre uscito un progetto in concomitanza con Sanremo, ma ho promesso a mia mamma che l’avrei portata, quindi la porterò volentieri. Mi piacerebbe partecipare come concorrente, ma in questo momento ho bisogno di dedicarmi alla ‘big family’, di stare in mezzo alla mia gente e lo guarderò da casa’.
La copertina dell’album, poi, mostra una Alessandra Amoroso in primo piano. Paolo Giordano de Il Giornale chiede perché abbia scelto proprio questa copertina e la risposta arriva chiara e diretta: ‘Perché ci metto la faccia. Giovanni Gastel (il fotografo, ndr) è stato bravissimo. Ho trent’anni e non mi spaventa ancora metterci la faccia: non ho altre dote fisiche al di là degli occhi e della faccia’.
Infine, l’intervento della Sony, la casa discografica della Amoroso: ‘Per noi è fantastico iniziare l’anni con l’album di Alessandra. Noi della Sony ci sentiamo molto una famiglia e viviamo questo evento in modo molto personale. L’album esce dopo due anni perché abbiamo voluto prendere con Ale il tempo necessario per fare un disco buono e poi nell’ultimo anno Alessandra ha dovuto dedicarsi al mercato sudamericano’. La sfida sudamericana, infatti, fa parte di un progetto molto ampio in cui la Sony ha investito e a cui la Amoroso si sta dedicando quasi a tempo pieno. ‘Lavoriamo a questo progetto da due anni e mezzo e sono molto anni che un artista italiano nuovo non ha successo in Sud America. E’ un processo molto lungo, però Alessandra ha preso con noi questa missione in modo serio e professionale; per far coincidere le cose abbiamo programmato il lavoro in anticipo, incastrando per l’Italia il tour e il disco, che è uscito in 17 Paesi. Quello che deve succedere succederà, perché è molto determinata e c’è la farà!’. Vivere a colori verrà presentato live nelle due anteprime: il 27 maggio al Palalottomatica di Roma e il 30 maggio al Mediolanum Forum di Milano.
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