Si è svolto questa mattina, al Tribunale di Milano, l’incidente probatorio sul pannolino, la bottiglietta d’acqua e il biberon trovati accanto al corpicino senza vita della piccola Diana, la bambina di 18 mesi morta di stenti nel luglio dello scorso anno.
Alessia Pifferi, accusata dell’omicidio della figlia, questa mattina – con un rossetto rosso sulle labbra – ha fatto scena muta di fronte ai giudici. I risultati degli esami tossicologici sono tutti negativi, la donna non drogava la figlia, ma l’ha abbandonata per 6 giorni da sola, senza cibo né acqua. Il pm, visto l’evidente quadro probatorio, come riferiscono gli inviati di Quarto Grado, sta valutando il giudizio immediato per la 37enne.
Si è svolto questa mattina, al Tribunale di Milano, l’incidente probatorio su quanto rinvenuto accanto al corpo senza vita della piccola Diana, la bimba di 18 mesi morta di stenti dopo essere stata abbandonata a sola in casa per 6 giorni. Accusata del terribile omicidio è Alessia Pifferi, 37 anni, madre della piccola Diana. L’incidente probatorio si è svolto sul pannolino, la bottiglietta d’acqua e il biberon trovati accanto al corpicino senza vita della piccola Diana. Gli esami tossicologici hanno escluso che la bimba fosse stata drogata, il che renderebbe – se possibile – lo scenario in cui è morta la piccola ancora più inquietante.
La bambina sarebbe stata lasciata da sola, mentre Alessia Pifferi trascorreva qualche giorno di vacanza a Leffe con il suo nuovo compagno, rimasto all’oscuro di tutto. Diana è morta di fame e sete, mentre sua madre tentava di costruire e tenere in piedi una relazione – nata da poco – con un uomo che forse aveva paura di perdere e che ora, dopo quanto successo, ha tagliato definitivamente i ponti con lei.
“Ho ritenuto cruciale non interrompere quei giorni in cui ero con lui anche quando ho avuto paura che la bambina potesse stare molto male o morire”
aveva raccontato nell’immediatezza dei fatti.
Questa mattina, Alessia Pifferi, si è presentata con un rossetto rosso sulle labbra al cospetto dei giudici, facendo scena muta.
Nell’udienza di questa mattina, durata poco più di 10 minuti, la donna era assistita dal nuovo legale, l’avvocato Fausto Teti. Sono stati discussi velocemente gli esiti della perizia di cui già si era saputo nei giorni scorsi. Un incidente probatorio che ha escluso la presenza di benzodiazepine o altri tranquillanti nel biberon e nella bottiglietta d’acqua trovati vicino al corpo della bimba.
Il quadro che si prospetta ora per la 37enne è piuttosto grave. Il pm, visto l’evidente quadro probatorio, come riferiscono gli inviati di Quarto Grado, sta valutando il giudizio immediato per la 37enne. Le ragioni che giustificano tale scelta legislativa di giudizio immediato sono da ricercarsi nell’esigenza di accelerare i tempi in caso di evidente fondatezza dell’accusa o innocenza dell’imputato, per arrivare a una conclusione del processo in tempi celeri.
I suoi legali sono pronti a chiedere una perizia psichiatrica per valutare un eventuale vizio di mente di Alessia Pifferi.
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