Alessia Pifferi affida a un diario frammenti di un passato su cui ora indagano gli inquirenti, e lo fa con un nuovo racconto dal carcere: il dramma della figlia Diana, morta di stenti a 18 mesi dopo essere stata abbandonata in casa per giorni, trapela dalle sue parole.
Alessia Pifferi, in carcere dallo scorso luglio con l’accusa di aver fatto morire di stenti la figlia Diana, 18 mesi, abbandonandola in casa per una settimana per andare dal compagno, racconta la sua versione. Quarto Grado rivela il contenuto del diario “segreto” della 37enne scritto dalla sua cella.
Il diario segreto di Alessia Pifferi in carcere
Alessia Pifferi tiene un diario “segreto” in carcere a cui affiderebbe i suoi pensieri e i suoi racconti sul passato insieme alla figlia, Diana, della cui morte risulta accusata dopo che il corpo della piccola, 18 mesi, è stato trovato nella loro casa del milanese.
La bimba, secondo la ricostruzione a carico della donna, sarebbe stata abbandonata per giorni nell’abitazione e sarebbe morta di stenti. La 37enne nega di essere stata una madre negligente e continua a ribadire il suo amore per la figlia, di cui parla nelle pagine mostrate da Quarto Grado nella puntata del 4 novembre.
Era la luce della mia vita, il mio tutto. Il regalo più bello. Non è mai stata un intralcio
Diana Pifferi sarebbe stata lasciata sola, per almeno 6 giorni, e la madre Alessia Pifferi è accusata di omicidio volontario.
La sua posizione sarebbe al vaglio anche per un’altra contestazione, corruzione di minorenne, in merito ai contenuti di alcune chat con un uomo nelle quali sarebbero stati individuati messaggi che aprirerebbero all’ipotesi che la bambina abbia assistito a rapporti intimi tra la madre e il suo interlocutore.
Il racconto sul ritrovamento della figlia Diana
Nelle pagine scritte da Alessia Pifferi dal carcere, dopo la lettera inviata alla trasmissione di Gianluigi Nuzzi in cui rigettava l’ipotesi di aver percepito la figlia come un ostacolo alla sua voglia di vivere “da star”, la 37enne avrebbe aggiunto alcuni particolari dai riflessi drammatici.
Alessia Pifferi racconta il momento in cui sarebbe tornata a casa dopo aver lasciato la piccola Diana per una settimana, completamente sola, nella loro abitazione.
Ho aperto la porta velocemente per mangiarmela di baci, invece l’ho trovata con gli occhi mezzi aperti, le mani e i piedi scuri
Parole che ricalcano un orrore su cui ora sono in corso indagini serrate, volte a ricostruire il quadro di una morte che ha sconvolto le cronache.
Gli avvocati della 37enne: “Ha spiegato la chat”
Alessia Pifferi, secondo quanto riferito dai suoi legali a Quarto Grado, avrebbe “spiegato la chat” in cui gli inquirenti avrebbero ravvisato l’ipotesi di corruzione di minorenne. Solange Marchignoli, avvocato della donna, ha dichiarato che la sua assistita nega assolutamente di aver avuto rapporti intimi con qualcuno in presenza della figlia.
I messaggi dipinti come “sospetti” rispetto a questa ipotesi, quelli in cui un 56enne le avrebbe detto di voler “baciare anche Diana” e al quale lei avrebbe risposto “Lo farai”, stando al legale non sarebbero a sfondo sessuale.
La frase in questione c’è, ha spiegato Marchignoli, ma sarebbe contestualizzata “in maniera diversa” e la chat sarebbe ben più lunga e di natura “affettiva”: secondo il legale, sarebbe relativa al sogno di vivere insieme nel tessuto di un rapporto di coppia felice.
L’interlocutore, padre di famiglia, stando alla lettura fornita dalla difesa avrebbe condiviso con Alessia Pifferi il desiderio di “vedersi anche con la bambina” perché entrambi genitori amorevoli.