È stato definitivamente archiviato oggi, giovedì 18 febbraio, il caso Alex Schwazer. Il Tribunale di Bolzano ha così messo la parola fine al processo di primo grado per doping nei confronti dell’atleta italiano.
Il giudice del Tribunale di Bolzano ha così accolto la richiesta del pm e archiviato il caso per “non aver commesso il fatto”. Infatti, il giudice ha rilanciato dure accuse nei confronti dell’Iaaf, organizazione che si occupa dell’atletica leggera a livello mondiale, e dalla Wada, l’associazione mondiale antidoping. Secondo quanto emerso, infatti, i campioni delle urine del marciatore, nel 2016, sarebbero state alternate per farlo risultare positivo.
Lo scorso 3 dicembre la procura aveva richiesto l’archiviazione del procedimento penale per Schwazer. A più di 3 mesi, il caso è stato definitivamente archiviato.
“Il giudice ha approfondito la questione in maniera straordinaria. La soddisfazione ovviamente è grande, perché abbiamo lottato per anni” ha detto Gerhard Brandstaetter, legale di Alex Schwazer. L’avvocato si attiverà così al più presto per revocare la squalifica del marciatore, che ha saputo dell’archiviazione dell’inchiesta per doping mentre si stava allenando.
“Sono molto felice che dopo 4 anni e mezzo di attesa finalmente è arrivato il giorno in cui è stata fatta giustizia. Probabilmente non potrà dimenticare tutte le cose, ma il giorno di oggi mi ripaga un po’ di tante battaglie che insieme ad altri che mi sono stati vicino ho dovuto affrontare in questi quattro anni e mezzo, che non sono stati per nulla facili” ha detto Alex Schwazer in un file audio diffuso dalla sua manager Giulia Mancini.
Nel 2016, a seguito di un controllo svolto il primo gennaio, Alex Schwazer era risultato positivo al test antidoping. A seguito del test, il marciatore è stato squalificato per 8 anni. Schwazer, in questi quattro anni e mezzo, ha sempre contestato il risultato del test antidoping, dichiarandosi vittima di un complotto.
“Ora è provato: Alex Schwazer è stato incastrato per impedirgli di partecipare all’ultima Olimpiade di Rio. Aveva ragione Alex, con il suo allenatore Sandro Donati, a proclamare la propria innocenza e a denunciare esplicitamente la manipolazione delle sue provette”. A dirlo è Don Ciotti, presidente di Libera.
“Libera gli è sempre stata accanto da quando è ripartito per una nuova ed esemplare vita sportiva. E adesso con lui chiede che venga annullata immediatamente la squalifica di 8 anni. Il Cio deve consentirgli di partecipare, se lui lo vorrò, ai giochi Olimpici di Tokio 2021. Forza Alex, Libera continuerà a marciare al tuo fianco, anche in questa nuova sfida nel nome dello sport pulito e della giustizia giusta” ha concluso Don Ciotti.
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