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Il gruppo Fiat Chrysler Automobiles svelerà sette nuovi modelli Alfa Romeo e cercherà di aumentare le vendite dello storico brand sportivo. I piani del Biscione sono i seguenti: introdurre una spider nel 2016, che sarà seguita poi da una berlina e da una station wagon, nuove versioni delle Giulia e Alfetta rispettivamente nel 2017 e nel 2018, secondo un report proveniente dalla Germania. La berlina Giulia andrà a porre le sue gomme nel campo della BMW Serie 3 mentre la berlina Alfetta sarà una specie di rivale della BMW Serie 5. I piani del marchio italiano includono anche due SUV, una versione compatta e una più larga. I due crossover verranno inseriti nel listino rispettivamente nel 2017 e nel 2018.
Alfa Romeo starebbe anche progettando una piattaforma con trazione posteriore e integrale per i suoi nuovi modelli in arrivo. Per il momento questa piattaforma è nota con il nome “Giorgio.” Le più piccole MiTo e Giuletta, con trazione anteriore, non verranno invece sostituite come era stato anticipato in precedenza. La rinascita del brand Alfa Romeo è parte dei piani del gruppo che vorrebbe tornare ad essere competitivo entro il 2016. Fiat tiene a sottolineare che sia Alfa Romeo che Maserati, il brand di lusso, produrranno le loro automobili esclusivamente in Italia. Fiat ha intenzione di vendere almeno 500.000 Alfa Romeo all’anno rispetto alle 100.000 unità vendute l’anno scorso.
Per il momento il gruppo italiano non ha voluto commentare queste indiscrezioni. Il brand torinese dovrebbe svelare il 6 maggio un nuovo piano industriale, sottolineando gli investimenti e i nuovi modelli che il gruppo si impegnerà a rispettare nei prossimi tre anni a venire. L’amministratore delegato, Sergio Marchionne, vuole puntare tutto su Alfa Romeo come marchio sportivo perché secondo lui può rappresentare l’immagine giusta che invece Fiat non può veicolare. Fiat acquisì Alfa Romeo nel 1986, ma da quel momento il vigore del Biscione non fu mai più lo stesso. I piani ambiziosi di portare le vendite annuali ad oltre mezzo milione di veicoli sono scomparsi pian piano, in parte a causa del mercato automobilistico in Europa che è stato colpito dalla crisi finanziaria, lasciando Alfa Romeo al suo destino attuale: poca scelta nella sua gamma e mancanza di innovazione.