Il ministro dell’Interno Angelino Alfano è indagato per abuso d’ufficio in merito alla vicenda del trasferimento da Enna del prefetto Fernando Guida. Questi fu spostato a sorpresa a Isernia proprio dopo aver chiesto il commissariamento della fondazione Kore, proprietaria dell’università ennese e considerata vicina all’ex senatore del Pd Vladimiro Crisafulli, anche lui indagato. Nonostante il commissariamento sia poi andato a buon fine, la Procura di Roma vuole fare chiarezza sulla vicenda per capire se il ministro abbia cercato di salvare gli interessi della fondazione e di Crisafulli.
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L’allora prefetto di Enna Guida il 18 dicembre aveva chiesto il commissariamento della fondazione Kore, per presunti illeciti da parte degli amministratori. La decisione aveva scatenato la rabbia di Crisafulli, potente politico di Enna ed ex parlamentare del Pd, cancellato dalle liste nel 2013 perché considerato impresentabile: “Chi vuole commissariare la Kore è un bandito”. Cinque giorni dopo il clamoroso trasferimento del prefetto a Isernia deciso dal consiglio dei ministri. Una decisione non passata inosservata alla Procura visto che Guida era diventato prefetto da meno di due anni e perché nessuno aveva preso il suo posto. L’aver lasciato la carica vacante rischiava infatti di cancellare il provvedimento voluto da Guida. Sembrava ovvio, quindi, che il trasferimento del prefetto era la mossa disperata per salvare la fondazione e gli interessi di Crisafulli. Tutto inutile, visto che il viceprefetto vicario di Enna Tania Giallongo ha poi portato a buon fine la richiesta di Guida, azzerando le cariche della fondazione e commissariandola.
La Procura di Roma ha fatto partire comunque gli avvisi di garanzia per abuso di ufficio, reato punito dall’articolo 323 del codice penale. Reato che si ha quando “un pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, nell’esercizio delle sue funzioni produce un danno o un vantaggio patrimoniale che è in contrasto con le norme di legge o di regolamento”. Indagati, oltre ad Alfano e Crisafulli, il viceministro dell’Interno Filippo Bubbico, il suo segretario particolare Ugo Malagnino e l’ex presidente dell’università Kore di Enna Cataldo Salerno.
Alfano, felice di “aver impedito una rivoluzione contronatura” con il ddl Cirinnà, si difende: “La vicenda di cui si parla è un caso nato morto, superato e smentito dai fatti Il trasferimento del prefetto di Enna è avvenuto in via del tutto ordinaria insieme a tanti altri senza avere ricevuto sollecitazione o pressione alcuna, e con la piena condivisione dell’interessato, come da nostra prassi ove possibile; l’avvio della procedura di commissariamento della fondazione da parte del prefetto era già avvenuta con la piena consapevolezza e input da parte mia e da parte degli uffici da me guidati; il vice prefetto vicario, durante la sua reggenza, ha ovviamente provveduto a completare l’opera e, infatti, il commissariamento è stato effettuato il 30 gennaio”.
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