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Alfio Marchini, imprenditore figlio di comunisti, è l’ultimo cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi per le elezioni di Roma. L’ex Cavaliere, con l’ennesimo colpo di teatro, ha deciso di convergere su di lui come candidato sindaco. Salvo clamorosi ribaltoni dell’ultima ora, Marchini è il candidato definitivo di Forza Italia e dei centristi.
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Chi è il Ridge della politica romana (mascella e capelli ricordano il personaggio simbolo di Beautiful), l’imprenditore amante del polo e ricco di famiglia, che per la seconda volta proverà a sedere in Campidoglio? Chi è l’uomo conteso da centristi e moderati, che alla fine ha rubato il cuore di Berlusconi, il quale ha defenestrato con mille grazie Guido Bertolaso? Per raccontare chi è Alfio Marchini, che con la nuova alleanza alle Comunali potrà giocarsela fino in fondo, bisogna partire dalle sue origini, passando per le esperienze imprenditoriali e la discesa in campo in politica, senza tralasciare curiosità sul personaggio e la parodia che lo ha reso celebre (e anche un po’ simpatico) ai romani.
Figlio di costruttori comunisti
L’ultimo pupillo di Berlusconi è, udite udite, figlio di comunisti. Lo racconta lui stesso nella biografia sul sito ufficiale: “Sono nato a Roma il 1° aprile 1965 da una famiglia di imprenditori romani che operavano principalmente nel settore delle costruzioni fino a quando, venticinque anni fa, decise di non partecipare a quello che giornalisticamente viene definito come il grande ballo del mattone. La storia, anche imprenditoriale, della mia famiglia affonda le sue radici a Roma ed è stata caratterizzata, a suo tempo, dall’apparente contraddizione di essere imprenditori e comunisti. Anche se non ho mai votato per il P.C.I. , ho sempre rispettato e ammirato l’autenticità della loro fede politica”. Si tratta di Alfio e Alvaro Marchini, conosciuti a Roma come i “palazzinari rossi” o “quelli di calce e martello”. Alvaro fu anche presidente della Roma, squadra per cui Marchini fa il tifo.
Marchini l’imprenditore
La carriera imprenditoriale inizia nel 1989 dopo la morte di nonno Alfio, che gli lascia la guida del gruppo di famiglia Astrim Costruzioni Spa, prima della laurea in ingegneria alla Sapienza. Nel 1994 Marchini entra nel cda Rai ma resiste solo pochi mesi: in disaccordo con le nomine del governo Berlusconi si dimette. Negli anni Novanta diventa azionista de L’unità, l’ex organo ufficiale del Pci, salvandolo dalla chiusura. Dal 1995 al 1998 è amministratore delegato di Roma Duemila, società del Gruppo Ferrovie. Entra in Banca di Roma e Unicredit, diventa consigliere di amministrazione di Cementir, è considerato vicino ai Caltagirone (i re del mattone di Roma). È stato inoltre tra i promotori e finanziatori di Italianieuropei, la fondazione presieduta da Massimo D’Alema.
In politica con la lista civica
La discesa in campo di Marchini in politica arriva nel dicembre 2012, negli studi di Lucia Annunziata su Raitre. Intervistato a In mezz’ora annuncia l’intenzione di candidarsi a sindaco. All’inizio l’idea è presentarsi alle primarie del Pd. Poi decide di correre da solo con una lista civica. Alle Comunali del 2013 raccoglie 114.169 voti (il 9,48%), arrivando quarto dopo Ignazio Marino, Gianni Alemanno e Marcello De Vito. Il costruttore sarà decisivo per far cadere la giunta Marino nell’autunno 2015: si dimetterà insieme all’unico consigliere della sua lista e ai consiglieri del Pd, permettendo lo scioglimento legale del Comune di Roma.
Arfio Marchini e ‘Roma ti amo’
Marchini si è mostrato sempre attivo, presentando progetti e iniziative insieme alla sua squadra formata da tanti giovani. Sul sito ufficiale (alfiomarchini.it) si trovano programma, presentazione e idee. Attivo sui social, ha guadagnato popolarità grazie alla parodia del suo personaggio. Alfio su Facebook è diventato Arfio Marchini, con i post chiusi dal tormentone “Roma ti amo”. “Fregene sarà gemellata col principato di Monaco”, “la pioggia solo fuori dal raccordo anulare”, e “il mocassino obbligatorio per tutti i dipendenti del Comune”, erano alcuni punti del suo esilarante programma. Questo il commento alla notizia dell’alleanza con Berlusconi.
Con l’alleanza di Berlusconi può ambire al Campidoglio
Per arrivare in Campidoglio ovviamente non basta la popolarità portata da una pagina satirica di Facebook. Né avere un bell’aspetto e un fisico da sportivo. Marchini è appassionato di sport nautici e soprattutto giocatore di polo: è stato anche capitano della Nazionale. E non basta nemmeno avere idee, progetti, curare la comunicazione (e con il suo staff lo sa fare bene). Servono voti e per avere voti servono degli alleati forti. L’imprenditore è sempre stato considerato un politico trasversale, leader del terzo polo ideale, quello formato dai centristi e moderati di centrosinistra e centrodestra. Chissà se sarà proprio questo il suo futuro politico a lungo termine. A Roma lo hanno corteggiato tutti. Alla fine a ottenere la sua mano è stato Berlusconi, che ha rimescolato le carte in tavola, rompendo definitivamente l’alleanza con il duo Meloni-Salvini e mettendo Marchini nelle condizioni di arrivare almeno al ballottaggio. E l’eventuale sfida finale con Virginia Raggi (per ora favorita dai sondaggi) potrebbe riservare sorprese.
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