Alfonso Signorini è stato spesso tacciato di ‘servilismo’ nei confronti di Silvio Berlusconi, suo editore. E’ stato il giornalista, però, a spiegare i motivi di tale legame nei confronti del Cavaliere.
Ospite della trasmissione tv Belve, Alfonso Signorini ha raccontato a Francesca Fagnani un evento della sua vita che l’ha particolarmente segnato e che l’ha legato sempre più a Silvio Berlusconi. Consapevole di non essere obiettivo quando parla di quest’ultimo, il direttore del settimanale Chi si è lasciato andare ad una confessione che finora non aveva mai reso nota e che ha fatto subito il giro del web. Da quello che successe nel giorno in cui morì la madre di Signorini, Alfonso non riesce più a considerare Silvio Berlusconi solo il suo editore, ma una persona talmente tanto importante che per lui si ‘getterebbe dal balcone’.
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Alfonso Signorini: ‘Voglio bene a Silvio Berlusconi e vi spiego perchè’
‘Mi ferisce molto che dicano le solite cose: ‘Signorini il leccac*** di Berlusconi, Signorini la velina di Berlusconi e bla bla bla’ – ha spiegato il giornalista ai microfoni di Nove.
Per lui, però, è giunto il momento di raccontare un fatto molto privato e di cui l’ex premier è stato protagonista.
‘Io riconosco che con Berlusconi non sono obiettivo, ma lo dico io per primo perché gli voglio troppo bene, gli sono affezionato’ – ha ammesso Signorini, scendendo nei particolari di questo rapporto.
‘Però uno dice: ‘Perché gli vuoi bene? Perché è il tuo editore e ti conviene volergli bene’. No, io gli voglio bene perché lui me l’ha dimostrato il suo bene’.
‘[…] Quando mia mamma è morta, lui sapeva benissimo che per me era il centro dell’universo, era davvero la mia vita. Ho buttato fuori di casa tutti, non ho più voluto vedere nessuno’.
Alfonso Signorini, dunque, spiega di aver cacciato da casa chiunque: dal compagno Paolo alla sorella e agli amici: ‘Volevo starmene da solo per i ca*** miei’, ha spiegato.
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Alfonso Signorini: ‘Silvio Berlusconi mi ha fatto addormentare’
Poi, ad un certo punto, al citofono i carabinieri: ‘Alle 23.30 mi stendo sul divano, sento il citofono, non volevo aprire a nessuno, ma erano due carabinieri […] Volevano avvisarmi che stava arrivando il presidente, perché allora Berlusconi era presidente del Consiglio’.
‘A fatica gli ho aperto la porta di casa […] Io non ho più visto in lui né Berlusconi né altro’ – ha continuato a raccontare Signorini.
In quel momento, Silvio Berlusconi ha preso la mano di Alfonso, abbattuto per la morte della madre e per la sua malattia, e lo ‘ha tenuto per mano nel letto, facendomi addormentare alle 2 del mattino’.
‘Io alle 6 ho aperto gli occhi, lui non c’era già più e mi ha lasciato un biglietto che ancora conservo: ‘Quando ti svegli chiamami’. Ecco io per una persona così, glielo giuro, se mi chiede di buttarmi giù dal balcone, io mi butto giù dal balcone’.